L’idea di andare in pensione anticipata è un sogno per molti, ma da qualche anno, con le nuove opportunità offerte dal sistema previdenziale, questo sogno è diventato una realtà per un numero crescente di lavoratori. Grazie a particolari misure che consentono di ritirarsi dal lavoro con un anticipo significativo, è possibile smettere di lavorare fino a 43 mesi prima del previsto. Ma chi sono i fortunati che riescono a beneficiare di queste agevolazioni?
Pensione anticipata di 43 mesi
Nel contesto italiano, l’anticipo pensionistico non è una novità assoluta, ma le nuove riforme e incentivi previsti dalla legge, dopo l’introduzione della Legge Fornero, hanno creato nuovi scenari. In particolare, l’Ape sociale consente a chi ha raggiunto una determinata età e ha maturato il giusto numero di contributi di andare in pensione con un anticipo significativo rispetto alla pensione di vecchiaia. Uscire con 43 mesi di anticipo è una delle opportunità più vantaggiose che emergono dalle ultime modifiche alle leggi previdenziali.
L’Ape Sociale, ad esempio, è una misura destinata a lavoratori in condizioni di difficoltà, come disoccupati di lunga durata o caregiver di familiari, che consente di andare in pensione prima dei 67 anni, al raggiungimento dei 63 anni e 5 mesi con un anticipo che può arrivare fino a 43 mesi. Questa misura è stata pensata per offrire un sostegno a chi ha un’occupazione particolarmente usurante o si trova in una situazione di svantaggio economico e sociale.
Beneficiari e requisiti
I beneficiari dell’Ape sociale sono, prima di tutto, coloro che hanno maturato il diritto a pensione con il raggiungimento dei 63 anni e 5 mesi di età e la maturazione di 30 o 36 anni di contributi. Tuttavia, non tutti i lavoratori possono usufruire di questo privilegio che è riservato solo alle seguenti categorie bisognose di tutela:
- Chi ha svolto lavori considerati gravosi o usuranti;
- disoccupati a seguito di licenziamento o per scadenza contratto a termine (in questo caso è necessario anche avere almeno 18 mesi di lavoro dipendente nei 36 mesi precedenti);
- caregiver familiare accudito un familiare con disabilità grave convivente da almeno 6 mesi;
- invalidi con percentuale pari o superiore al 74%.
Come funziona l’Ape sociale?
Per poter usufruire dell’anticipo di 43 mesi, il lavoratore deve presentare domanda all’INPS per la verifica del beneficio ottenuto il quale si presenta domanda vera e propria di pensione.
L’importo della pensione sarà calcolato tenendo conto dei contributi versati fino a quel momento (ma entro un massimo di 1.500 euro al mese).
Un altro elemento importante riguarda il fatto che, mentre l’anticipo pensionistico consente di smettere di lavorare prima, la pensione che si riceverà sarà generalmente ridotta rispetto a quella che si sarebbe ottenuta al momento della pensione di vecchiaia. Questo aspetto va considerato attentamente, in quanto potrebbe influire sul reddito futuro del beneficiario. Al compimento dei 67 anni, infatti, l’Ape sociale deve essere trasformata in pensione di vecchiaia.
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