Pensione, superare la legge Fornero è sempre più vicino. Negli ultimi anni, il sistema pensionistico italiano è stato oggetto di discussioni e riforme, e la Legge Fornero, che nel 2011 ha innalzato l’età pensionabile e modificato profondamente le regole delle pensioni, continua a essere uno dei temi più discussi.
Tuttavia, oggi sembra che ci potrebbero essere nuove opportunità per superare gli effetti più controversi della Legge Fornero. In un contesto economico in continua evoluzione e con la pressione di sindacati e partiti politici, potrebbero emergere proposte e soluzioni volte a rendere il superamento della riforma più semplice di quanto si pensasse.
La Legge Fornero: un ostacolo difficile da rimuovere
La Legge Fornero ha introdotto un serie di misure che hanno cambiato il sistema pensionistico italiano. Tra le modifiche più significative, l’innalzamento dell’età pensionabile, la revisione del sistema di calcolo delle pensioni e l’introduzione del sistema contributivo, che lega l’importo della pensione ai contributi versati.
Queste modifiche hanno avuto un forte impatto sui lavoratori, che si sono trovati a dover lavorare più a lungo e a ricevere pensioni più basse rispetto al passato. Non è un caso che la riforma sia stata oggetto di critiche da parte dei sindacati e dei partiti di opposizione, che hanno accusato il governo di aver penalizzato ingiustamente milioni di persone.
Tuttavia, superare la Legge Fornero non è mai stato così facile, grazie a una serie di proposte politiche che mirano a rivedere alcuni degli aspetti più controversi della riforma.
Le proposte per superare la Legge Fornero
Nel corso degli anni, sono state molte le proposte avanzate per superare gli effetti più negativi della Legge Fornero. Tra le più significative, troviamo l’introduzione di misure come la quota 100 e la quota 102, che hanno permesso ai lavoratori di andare in pensione prima di raggiungere l’età pensionabile prevista dalla Legge Fornero, purché abbiano raggiunto un determinato numero di anni di contributi. Questi strumenti, sebbene limitati nel tempo, hanno rappresentato una parziale risposta alle esigenze di chi, per motivi legati a lavori usuranti o a carriere interrotte, non riusciva a raggiungere i requisiti della Legge Fornero.
Per il 2025, la proposta di una pensione anticipata flessibile non ha portato a nuove soluzioni e ci si è limitati a prorogate misure previste già l’anno precedente.
Servirebbe l’introduzione di incentivi per le pensioni per lavori usuranti e per settori specifici che rendessero l’uscita dal lavoro meno penalizzante per chi ha svolto attività faticose o in condizioni particolarmente difficili.
La discussione su questo punto è più viva che mai, anche in relazione al crescente numero di persone che, soprattutto nei lavori manuali o in ambienti ad alta esposizione fisica, si trovano a dover affrontare il pensionamento con gravi problemi di salute. Ma, come abbiamo detto per il 2025 non si è approdati a nulla.
La crisi demografica: un’opportunità per rivedere la riforma
La situazione demografica dell’Italia sta cambiando rapidamente, con un invecchiamento della popolazione. Questo fenomeno ha creato nuove pressioni sul sistema pensionistico, che ora fatica a sostenere una popolazione sempre più anziana. A fronte di queste sfide, il superamento della Legge Fornero non è solo una questione di equità sociale, ma anche una necessità per garantire la sostenibilità del sistema.
Gli strumenti ci sono, ma si vogliono o non si riescono a vedere.
Fino al 2021 era in vigore una misura che permetteva ai lavoratori di andare in pensione a 63 anni con soli 20 anni di contributi e senza aggravio per il sistema previdenziale. Si trattava dell’Ape volontaria, una misura con cui i lavoratori potevano anticipare l’uscita di 4 anni pagando di tasca propria e chiedendo un prestito alle banche per finanziare l’anticipo. Ma dopo un periodo sperimentale di 3 anni la misura non è più stata rinnovata.
Diverse sono state le ipotesi avanzate da diverse forze politiche e da esperti del settore. Non dimentichiamo la proposta di estendere la pensione a 64 anni con 20 anni di contributi a tutti i lavoratori, mentre oggi è limitata solo a chi ricade ne sistema contributivo.
Fino ad ora ogni proposta è stata accantonata, ma prima o poi si dovrà provvedere a un superamento della Legge Fornero soprattutto per rendere più facile l’uscita dei lavoratori dal mondo del lavoro.
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