Ed alla fine pure la pensione del 2023 potrebbe avere nei 64 anni la via di uscita anticipata alternativa alla pensione di vecchiaia a 67 anni. Ma sarebbe una situazione vantaggiosa rispetto alla attuale quota 102. Per i nati nel 1959 si aprirebbero delle porte in più per accedere alla pensione, anche se forse sarebbe meglio dire che si allargherebbe la platea dei potenziali aventi diritto alla misura.
La pensione flessibile richiesta dai sindacati parte da 62 anni, ma è a 64 anni che potrebbe essere concessa questa facoltà, con una misura già oggi vigente ma limitata ad una piccola platea e non alla generalità dei lavoratori.
Pensione a 64 anni con solo 20 anni di contributi, ieri, oggi e domani
Oggi è in vigore la pensione anticipata contributiva, che consente uscite proprio a partire dai 64 anni di età come quota 102. La differenza è che si tratta di una misura che, rispetto a quota 102, prevede una carriera più corta rispetto a quella che invece prevede la nuova pensione per quotisti appena introdotta.
Con la quota 102 si può uscire a partire dai 64 anni di età una volta raggiunti i 38 anni di contributi. Nettamente diversi i requisiti invece della pensione anticipata contributiva, misura oramai strutturale, che può essere utilizzata pure nel 2022 e anche in futuro.
Per accedere alla pensione con la quota 102 è necessario rispettare i seguenti requisiti:
- Almeno 64 anni di età;
- Almeno 38 anni di contributi versati;
- Minimo 35 anni di contributi effettivi.
Per la pensione anticipata contributiva invece:
- Almeno 64 anni di età;
- Almeno 20 anni di contributi versati;
- Primo versamento successivo al 31 dicembre 1995;
- Pensione pari ad almeno 2,8 volte l’assegno sociale.
Estendere la pensione contributiva a tutti
La soluzione che potrebbe portare tutti nella stessa direzione è una sorta di estensione della attuale pensione anticipata contributiva anche ai misti. In pratica, verrebbe depennato un requisiti da quelli precedentemente citati.
La misura verrebbe estesa anche ha chi ha iniziato la carriera prima del 1996. In questo modo anche chi rientra nel sistema misto di calcolo della pensione potrebbe sfruttare questo canale agevolato. Naturalmente accettando una condizione e con la misura che verrebbe modificata rispetto a quella originaria in qualche suo aspetto.
In base alle ipotesi, potrebbe essere necessario completare:
- Almeno 64 anni di età;
- Almeno 20 anni di contributi versati;
- Optare per il calcolo contributivo dell’assegno;
- Pensione pari o superiore ad almeno 1,5 volte l’assegno sociale.
Come si nota è una misura che permetterebbe di estendere alla generalità dei lavoratori alcuni provvedimenti già oggi in funzione per i contributivi puri. Infatti la pensione che per essere liquidata deve essere superiore a 1,5 volte l’assegno sociale, è un vincolo della pensione di vecchiaia ordinaria per i contributivi puri. E l’uscita con combinazione 64+20 è invece una misura destinata ai contributivi puri.