Riforma delle pensioni con 60 anni di età e 35 di contributi e addio nostalgia Riforma delle pensioni con 60 anni di età e 35 di contributi e addio nostalgia

Pensioni 2023: quanto guadagna chi rimanda l’uscita di 1 solo anno?

Rimandando la pensione di un anno di quanto si arricchisce l’assegno previdenziale mensile nel 2023?

Andare in pensione prima ha sempre un costo per il lavoratore, e questo lo abbiamo sempre detto. Ma questo costo si ammortizza con gli anni di pensione in più che si vanno a percepire. In totale, quindi, teoricamente, la pensione che si percepisce in vita dovrebbe essere sempre quella.

Questa, grossolanamente, è la teoria su cui si basa la Legge Fornero. Che grazie anche all’adeguamento dell’età pensionabile all’aspettativa di vita Istat riesce a mantenere sostenibile il sistema previdenziale italiano.

Pensioni 2023: quanto guadagna chi rimanda l’uscita di 1 anno?

Ma quanto guadagna chi, pur avendo raggiunto i requisiti di pensionamento decide di rimandare il pensionamento di un anno? Facciamo un esempio pratico su chi, ad esempio, quest’anno ha raggiunto quelli per la quota 103 ma decide di presentare domanda di pensione nel 2024.

Per comodità di calcolo supponiamo che il lavoratore ricada interamente nel sistema contributivo. E supponiamo che per tutta la vita lavorativa abbia guadagnato una media di 2.000 euro al mese (cosa impossibile e lo sappiamo bene, visto che sullo stipendio del lavoratore agiscono scatti di carriera, ma ricostruire un’ipotetica carriera di 41 anni non è di facile comprensione).

Con 2.000 euro al mese il lavoratore ogni anno di lavoro ha un imponibile previdenziale di 26.000 euro (comprensivi di tredicesima). Sui quali avrà versato, ogni anno, 8.580 euro di contributi.

Moltiplicando i contributi annui per i 41 anni di lavoro si ottiene il montante contributivo: 351.780 eur0. Sempre per facilità di calcolo non applichiamo al montante le rivalutazioni annue. Il tutto serve solo per renderci conto di quando aumenterebbe la pensione lavorando un anno in più.

Uscendo dal lavoro con la quota 103 nel 2023 a 62 anni, applicherebbe al montante contributivo il coefficiente di trasformazione riferito a questa età, che per il 2023 è di 4,882%. La pensione annua sarebbe di 17.173 euro circa, ovvero, una pensione mensile lorda di circa 1.321 euro.

Con un anno in più di quanto aumenta la pensione?

Se lo stesso lavoratore decidesse di lavorare un anno in più e di uscire dal mondo del lavoro, sempre con la quota 103 cristallizzata, nel 2024 a 63 anni la sua pensione sarebbe sensibilmente più alta.

Intanto al suo montante contributivo si aggiungerebbero altri 8.580 euro per l’anno in più lavorato (e si raggiungerebbe, con 42 anni di lavoro, il montante di 360.360 euro). Poi si applicherebbe al calcolo dell’assegno il coefficiente di trasformazione riferito ai 63 anni che è pari al 5,028%.

La pensione annua sarebbe pari a 18.118 euro e quella mensile lorda a 1.393 euro. In questo caso specifico, che non è preciso, un anno di lavoro in più porterebbe al lavoratore un aumento della pensione lorda mensile di circa 72 euro al mese.

Da leggere Conviene andare in pensione tra il 2023 ed il 2024?