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Pensioni 2024, ecco 5 anni di contributi “omaggio” per gli invalidi al 74% o per i precoci

Ecco quando alcuni anni di contributi possono essere valutati di più per andare in pensione.

Ci sono lavoratori che per qualche anno o addirittura per qualche mese di contributi mancanti non riescono a completare i requisiti utili per una pensione. Questo vale per ogni misura previdenziale, perché a volte è l’età anagrafica a non contare (per esempio quota 41 e pensioni anticipate ordinarie), ma sui contributi c’è poco da fare. Infatti se non ci sono contributi versati, oppure da riscattare, la pensione non viene centrata, che sia quella di vecchiaia piuttosto che qualche nuova misura come la quota 103 o l’Ape sociale. A meno che non ci sia la possibilità di far valere di più dei contributi che sono stati versati. Perché ci sono alcune regole che permettono di considerare perfino 1,5 volte un anno di contributi, che al posto di valere 12 mesi di versamenti, vale 18 mesi. Una cosa non da poco.

Pensioni 2024, ecco 5 anni di contributi “omaggio” per chi si trova in questa condizione

Un incremento di valore pari a 2 mesi per ogni anno di contributi versati, fino a massimo 5 anni di contributi figurativi in più. Questo è quello che consente di fare la normativa italiana in materia pensionistica. Un bonus contributivo, o meglio, una maggiorazione contributiva che riguarda chi è stato certificato invalido almeno al 74% da parte della commissione medica delle ASL. La maggiorazione contributiva si applica per ogni contributo versato dopo essere stati riconosciuti invalidi. In pratica chi ha lavorato dopo il riconoscimento di un’invalidità pari o superiore al 74%, può godere di una maggiorazione di 2 mesi per ogni anno di versamento. Per periodi inferiori all’anno, la maggiorazione è calcolata sui periodi effettivamente svolti. La maggiorazione massima fruibile è pari a 5 anni, e quindi, riguarda quanti hanno completato 25 o più anni di contributi dopo il verbale di riconoscimento dell’invalidità civile.

La maggiorazione per i precoci

Allo stesso modo funziona un’altra maggiorazione, cioè quella per i precoci. Chi ha iniziato a lavorare prima dei 18 anni di età, può far valere 1.5 volte ogni anno di versamento. In questo caso la maggiorazione è destinata solo a soggetti che hanno il primo accredito dopo il 1995. Anche in questo caso, per periodi di lavoro e contribuzione inferiori all’anno, la maggiorazione si calcola in base ai periodi effettivi. Chi ha lavorato solo 6 mesi prima dei 18 anni, matura 9 mesi di contributi. Alla pari di chi ha lavorato due anni pieni prima dei 18 anni e può far valere 3 anni. In ogni caso queste maggiorazioni vanno richieste all’INPS tramite istanza.