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Pensioni 2024, ecco i penalizzati che somigliano ai nuovi esodati

Pensioni cambiate dalla legge di bilancio, ecco i primi penalizzati.

La legge di Bilancio ha introdotto novità importanti per le pensioni. Dal 2024 non ci saranno grandi alternative alla pensione a 63 anni che diventa dominio comune di tanti lavoratori. L’alternativa alla pensione di vecchiaia a 67 anni nel 2024, vede nei 63 anni l’unica alternativa. Sparite infatti le pensioni prima dei 60 anni di opzione donna e perfino la quota 103 diventa una misura che pochi sceglieranno a 62 anni, optando anche in questo caso per i 63 anni della nuova quota 104. L’Ape sociale, l’unica misura che già nel 2023 permetteva uscite a 63 anni, viene peggiorata come requisiti. Spiazzando di fatto i lavoratori che stavano adottando tutto ciò che potevano, per rientrare nei requisiti.

Pensioni 2024, ecco i penalizzati che somigliano ai nuovi esodati

Parlare di esodati forse è esagerato, ma dalla manovra finanziaria del governo e dal pacchetto pensioni escono fuori alcuni fattori che penalizzano di molto i lavoratori. Prendiamo ad esempio una donna, invalida con due figli avuti che completa i 58 anni nel 2023. La conferma di opzione donna avrebbe permesso a questa lavoratrice di andare in pensione nel 2024, completando già entro la fine del 2023 i 35 anni di contributi richiesti. Di colpo questa lavoratrice si trova nel 2024 a mancare la pensione. Perché l’opzione donna diventa una specie di nuova Ape sociale (anche se la misura non esisterà più o non si chiamerà più così). Infatti fermo restando il requisito dei 35 anni di contributi, dal 2024 serviranno 63 anni di età. Significa che di colpo una lavoratrice ha perso 5 anni di pensione per una decisione del governo. Non è una cosa lontana dagli esodati della riforma Fornero.

Molti i lavoratori che perderanno le possibilità di andare in pensione

Una lavoratrice quindi, per un solo anno di ritardo nel completare i 58 anni di età ed i 35 anni di contributi, va in pensione 5 anni dopo una collega “più fortunata” (che ha completato i requisiti nel 2022 ed utili ad opzione donna nel 2023). Lo stesso accade ai disoccupati per esempio. Perché l’Ape sociale consentiva di poter accedere alla pensione anticipata con 63 anni di età e 30 anni di contributi, ma solo al termine del periodo coperto dalla Naspi. E se un disoccupato termina il periodo di disoccupazione nel 2024? L’Ape sociale non ci sarà più, sostituita da una nuova misura che riguarda anche i disoccupati. Ma cambia il requisito contributivo. Infatti dai 30 anni prima citati, adesso ce ne vogliono 36. Anche in questo caso uno scalone autentico, con il disoccupato che è chiamato a trovarsi un nuovo lavoro al termine della Naspi. Non certo una cosa facile a 63 anni compiuti.