Non sempre attendere il completamento dei requisiti per andare in pensione e poi presentare domanda è sufficiente per completare la giusta procedura di richiesta all’INPS. Infatti per determinate misure è necessario presentare l’apposita domanda di certificazione del diritto alla quiescenza con quella determinata misura prescelta. E il più delle volte bisogna produrre domanda per tempo. Le scadenze sono tante e diverse da misura a misura. E per l’Anticipo Pensionistico Sociale la scadenza è ormai in arrivo. La seconda data utile per la presentazione della prima istanza è in scadenza.
Pensioni 2024, il 15 luglio scade una fondamentale domanda che consente di uscire a 63 anni di età
Disoccupati che hanno terminato di prendere tutti i mesi di Naspi a cui avevano diritto. Oppure invalidi al 74% almeno o ancora caregivers che da 6 mesi almeno convivono con un parente disabile grave. Infine, gli addetti ai lavori gravosi, cioè in una delle ormai note 15 categorie che vanno dalle maestre di asilo agli infermieri delle sale operatorie, dai camionisti agli agricoli e ai facchini. Sono queste le categorie che hanno accesso all’APE sociale nel 2024. Per il lavoro gravoso, per cui tale attività deve essere stata svolta per 6 degli ultimi 7 anni o per 7 degli ultimi 10 anni, servono 36 anni di contributi almeno. Per invalidi, disoccupati e caregivers invece servono 30 anni almeno.
Pensioni e finestre, ecco quando una scadenza sarebbe meglio rispettarla
Per la misura le finestre per le domande di certificazione del diritto sono tre. la prima è scaduta il 30 marzo, la seconda il 15 luglio e la terza scadrà il 30 novembre. Parliamo delle domande di certificazione del diritto, quindi non della domanda di pensione vera e propria. Possono presentare domanda quanti entro il 31 dicembre 2024 completano i requisiti prima descritti per ciascuna categoria di potenziali aventi diritto all’APE. Chi prima presenta domanda, meno rischi corre. Perché anche se saltare la scadenza del 15 luglio, dopo aver saltato quella del 30 marzo, non è vincolante sul diritto a sfruttare la misura, qualche controindicazione la presenta. Per domande tardive la liquidazione eventuale della pensione rischia di slittare perché l’INPS le liquida solo se il monitoraggio delle risorse darà esito positivo. Ovvero solo se alla fine dell’anno per la misura in base agli stanziamenti, ci saranno fondi disponibili.