Il 2024 per diversi lavoratori coinciderà con la fine della loro carriera lavorativa e con il loro ingresso nel mondo delle pensioni. E potranno fare il grande passo in anticipo rispetto ai requisiti ordinari. Infatti potrebbero riuscire ad andare in pensione prima del previsto. E tutto ciò, a prescindere da riforme in arrivo, nuove misure e nuovi provvedimenti e perfino a prescindere da proroghe delle misure in scadenza a fine 2023. In pratica, ci sono lavoratori a cui gli interventi del governo nella legge di Bilancio non cambieranno di un centimetro il loro futuro.
Pensioni 2024 senza se e senza ma, ecco chi ci andrà anche senza novità e riforme
La prima misura che tutti potranno sfruttare, naturalmente rispettando i requisiti prescritti, è la pensione anticipata contributiva che consente di lasciare il lavoro con 20 anni di contributi ma a partire dai 64 anni. Serve però che l’assegno pensionistico percepito alla data di decorrenza, sia pari ad almeno 2,8 volte l’importo dell’assegno sociale. Dal momento che parliamo di assegno sociale, che oggi è pari a 503,27 euro, c’è da fare un appunto sulla perequazione. L’assegno sociale salirà presumibilmente del 5,9/6%. Perché a tanto ammonta il tasso di inflazione che da previsionale diventerà presto definitivo. Significa che mentre oggi la pensione anticipata contributiva si centra con una pensione pari ad almeno 1.409,16 euro al mese lorda, nel 2024 alla luce del nuovo assegno sociale di 532,96 (con inflazione al 5,9%), servirà una pensione di circa 1.492,28 euro al mese.
I precoci in pensione prima, anche nel 2024 si potrà
E resterà in attività anche nel 2024 la quota 41 per i lavoratori con almeno 12 mesi di versamenti prima dei 19 anni di età, cioè dei lavoratori precoci. Ma non basta aver maturato 12 mesi di contribuzione prima dei 19 anni ed a prescindere dalla continuità. Servono almeno 41 anni di contributi, senza limiti di età e bisogna rientrare in una delle seguenti categorie:
- Lavori gravosi;
- Invalidi;
- Disoccupati;
- Caregivers.
E come lavoro gravoso si intende quello svolto per almeno 7 degli ultimi 10 anni o per almeno 6 degli ultimi 7 anni in una delle seguenti 15 attività:
- Facchini;
- Addetti assistenza soggetti non autosufficienti;
- Addetti non qualificati ai servizi di pulizia;
- Netturbini e addetti allo smaltimento e alla raccolta dei rifiuti;
- Maestri e maestre o educatori, di scuola dell’infanzia e asili nido;
- Infermieri delle sale operatorie o ostetriche delle sale parto che lavorano in turni;
- Gruisti e conduttori di macchinari per la perforazione in edilizia;
- Edili;
- Camionisti;
- Conciatori di pelli e pellicce;
- Agricoli;
- Marittimi;
- Siderurgici;
- Pescatori;
- Macchinisti dei treni e personale ferroviario viaggiante.