Ci sono 3 diversi dubbi che ogni lavoratore oggi è lecito abbia in materia pensioni. Il sistema potrebbe essere alle porte di una grande riforma delle pensioni. Usare il condizionale è d’obbligo naturalmente. Perché la riforma delle pensioni era una cosa difficile da varare e continua ad essere difficile da varare. Bruxelles ha imposto limiti stringenti alla libertà di manovra sulla riforma delle pensioni all’Italia.
I soldi in cassa per riformare le pensioni sono pochi. E allora ecco che le perplessità e i dubbi citati inizialmente iniziano ad essere davvero tanti. Perfino le pensioni di vecchiaia e le pensioni anticipate, ovvero le misure ordinarie del sistema previdenziale rischiano di lasciare perplessità.
Sulle pensioni 2025, cambiano età e contributi per vecchiaia e anticipate? Fino a poche settimane fa a questa domanda avremmo risposto di no. Oggi invece non possiamo escludere nulla. Ecco perché c’è questo concreto rischio di un cambiamento che potremmo definire epocale per le pensioni di vecchiaia e per le pensioni anticipate.
La riforma delle pensioni e il futuro di Ape sociale, opzione donna e quota 103
L’Ape sociale scade il 31 dicembre 2024. La stessa data di cessazione per opzione donna e per la quota 103. Senza la loro proroga nella legge di Bilancio del governo, a prescindere dalla riforma delle pensioni o meno, queste misure nel 2025 non ci saranno più. Le pensioni 2025 rischiano di perdere tre canali di uscita davvero importanti e discretamente usati in questi anni.
Oggi dare la certezza a chi puntava ad una di queste misure per andare in pensione, non è possibile. E come detto, se non è possibile dare certezza nemmeno per le pensioni di vecchiaia e per le pensioni anticipate, figuriamoci per queste misure che nascono sperimentali ed a scadenza.
Pensioni di vecchiaia e pensioni anticipate, cosa cambia nel 2025?
Se quella prima esposta è una condizione di dubbio che molti lavoratori hanno, non meno importante è quella che vivono oggi sulle pensioni di vecchiaia ordinarie. C’è un’ipotesi che porta all’ingresso nel sistema, con la riforma delle pensioni, di una misura di pensionamento flessibile. Che partirebbe dai 64 anni di età e consentirebbe a libera scelta del pensionato, di uscire dal lavoro fino a 72 anni.
La proposta che è stata fatta dal CNEL, ma che deve ancora essere ufficializzata, non si capisce se mira ad affiancare la pensione di vecchiaia o a sostituirla. Cioè se resterà in vigore la classica pensione di vecchiaia insieme a questa nuova misura flessibile, o se la seconda ingloberà anche la prima. In questo caso le possibilità di uscita come età cambierebbero.
Perché già a 64 anni si potrebbe andare in pensione con la vecchiaia. Ma subendo un taglio di assegno di almeno il 3% all’anno e per anno di anticipo rispetto ai 67 anni della pensione di vecchiaia.
Pensioni 2025, cambiano età e contributi per vecchiaia e anticipate
Ma sono i requisiti di questa nuova misura a minare le certezze di quanti nel 2025 pensavano alla soluzione della pensione di vecchiaia a 67 anni con 20 anni di contributi. I versamenti da ritenere infatti diventerebbero pari ad almeno 25 anni.
E la pensione verrebbe concessa solo se di importo pari o superiore ad 1.5 volte l’assegno sociale. Addio alle pensioni di vecchiaia che conosciamo oggi quindi. E non meglio va alle pensioni anticipate.
Per pensione anticipata si intende la misura distaccata dai limiti anagrafici che nel 2012 entrò in vigore con la riforma pensioni di Elsa Fornero, al posto delle pensioni di anzianità.
Finestre più lunghe per la pensione anticipata
Oggi la misura ha subito già un piccolo inasprimento. Infatti i requisiti contributivi utili per uomini e donne sono rispettivamente pari a 42,10 anni e 41,10 anni di versamenti. Ma oggi bisogna attendere 3 mesi dal completamento dei requisiti per avere il primo rateo di pensione. Sulla pensione anticipata infatti c’è una finestra di 3 mesi di attesa.
La modifica che crea dubbi sulle possibilità di andare in pensione nel 2025 riguardano proprio le finestre.
Se per la pensione di vecchiaia si parla di un cambio del requisito contributivo, per la pensione anticipata si parla di un cambio di decorrenza della pensione. Alla fine dei conti sempre di inasprimento bisogna discutere. Infatti le pensioni anticipate nel 2025 potrebbero, in base alle ipotesi, passare da 3 mesi di finestra a 7 mesi di finestra. L’attesa è tanta quindi per la legge di Bilancio. La manovra finanziaria è chiamata quest’anno come non mai a fugare i dubbi e a risolvere tutte le varie ipotesi che si fanno.