Pure per le pensioni 2025 come per quelle 2024 ci sarà la possibilità di accedere alla quiescenza con 64 anni di età. Molti nati nel 1961 a partire da gennaio potrebbero trovare la via di uscita dal mondo del lavoro con 20 anni di versamenti e 64 anni di età.
La misura in questione si chiama pensione anticipata contributiva. Una prestazione però che non tutti possono sfruttare perché ha due vincoli che adesso vedremo. Vincoli che però noi adesso aiuteremo a superare.
La pensione anticipata contributiva 2025 in sintesi
Cos’è la pensione anticipata contributiva? Si tratta della misura di pensione anticipata ordinaria che l’INPS eroga a chi completa almeno 64 anni di età ed almeno 20 anni di contributi. Ma non solo. Perché bisogna rispettare le due condizioni accennate in premessa. La prima è quella dell’anzianità di iscrizione. La misura infatti riguarda i nuovi iscritti, come vengono definiti coloro che hanno iniziato a versare contributi solo dopo il 31 dicembre del 1995. Si tratta dei cosiddetti contributivi puri.
Su questa condizionalità c’è davvero poco da fare. Chi ha iniziato a versare prima non può farci nulla e non può sfruttare la misura. Anche in presenza di un solo contributo figurativo versato prima del 1996.
La seconda condizione invece è l’importo minimo della pensione da raggiungere. Non si può andare in pensione se non si raggiunge un importante soglia della prestazione a prescindere che tutti gli altri requisiti siano centrati.
Ecco gli importi minimi da centrare per la pensione anticipata contributiva a 64 anni di età
Per tutti gli uomini e per le donne senza figli avuti la pensione anticipata contributiva si centra solo se l’importo della prestazione è pari a 3 volte l’assegno sociale. Visto che nel 2025 l’assegno sociale sarà pari a 538,69 euro, significa che la pensione anticipata contributiva si centra solo se arriva ad essere quantomeno pari a 1.616 euro al mese.
Per le lavoratrici con figli avuti la soglia scende in base al numero dei figli. Se solo uno, la pensione non deve essere più bassa di 2,8 volte l’assegno sociale, cioè non inferiore a 1.508 euro al mese. In presenza di più figli invece la pensione non deve essere inferiore a 1.400 euro al mese, cioè a 2,6 volte l’assegno sociale.
Pensioni 2025: ecco come arrivare a 1.616 euro al mese e andare in pensione 3 anni prima
Una soluzione che permette di andare in pensione più facilmente è senza dubbio la pace contributiva. La misura è stata riproposta per il biennio 2024-2025 da parte del governo con la scorsa legge di Bilancio. Dopo la sua sperimentazione nel triennio 2019-2021 la pace contributiva anche nel 2025 potrà dare diritto a recuperare fino a cinque anni di contributi in modo tale da arrivare più facilmente a completare i requisiti previdenziali previsti. Oggi però parlando della pace contributiva non possiamo non collegarla anche al raggiungimento degli importi soglia della pensione anticipata contributiva a 64 anni di età di cui abbiamo parlato in precedenza. In parole povere oltre che per maturare il diritto alla pensione e quindi per raggiungere magari vent’anni di contributi che servono per la pensione anticipata contributiva, questo riscatto fino a 5 anni può servire anche per maturare una pensione più elevata.
Contributi validi anche per il calcolo della pensione
Chi sceglie di sfruttare la pace contributiva riscattando fino a cinque anni di vuoti contributivi presenti nel proprio estratto conto a partire dall’anno del primo versamento e fino al 31 dicembre 2023, potrebbe trovare più facile arrivare a raggiungere i 1.616 al mese per esempio che servono per completare una prestazione pari a tre volte l’assegno sociale. Va detto che la pace contributiva riguarda solo coloro che non hanno versamenti prima del primo gennaio 1996. E soprattutto si possono riscattare solo i periodi non antecedenti il 1996 proprio perché si tratta di una misura destinata ai contributivi puri.