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Pensioni 2025, ecco il vantaggio di essere mamma, tutte le agevolazioni da sfruttare

Anche se non è ancora chiaro cosa accadrà al sistema previdenziale nel 2025, cioè che strada prenderà la previdenza sociale l’anno prossimo con il pacchetto pensioni della legge di Bilancio, alcune misure di pensionamento sono praticamente già confermate. E saranno perfettamente fruibili l’anno venturo. Per le donne si aprono scenari non secondari per andare in pensione. Perché di agevolazioni per le lavoratrici, soprattutto per quelle con figli, il sistema ne prevede tante. Oggi analizziamo le agevolazioni che possono essere sfruttate tanto sulle pensioni di vecchiaia che sulle pensioni anticipate, anche se contributive.


Pensioni 2025, ecco il vantaggio di essere mamma, tutte le agevolazioni da sfruttare

Da un lato si può ottenere uno sconto sull’età per la pensione, riducendola anche di un anno intero. Da un altro lato invece si può arrivare a prendere una pensione più elevata, alla pari di chi esce dal lavoro anche diversi anni dopo. Sono le due agevolazioni che riguardano le lavoratrici diventate mamme sia per la pensione a 67 anni con i canali ordinari che per quelle a 64 anni con i canali anticipati. L’importante per godere di queste agevolazioni è che l’interessata abbia il primo accredito alla previdenza sociale obbligatoria, a partire dal 1° gennaio 1996 o dopo. Non ci devono essere contributi a qualsiasi titolo (anche figurativi, volontari, da riscatto) fino al 31 dicembre 1995. Una doppia agevolazione dicevamo. Due vantaggi diversi, uno che incide sull’età di uscita ed uno che invece incide sull’importo della pensione. Due agevolazioni diverse e non cumulabili. perché deve essere la lavoratrice a scegliere quale delle due è più conveniente per le sue esigenze.

Non solo pensione anticipata, anche pensione più alta, ecco un altro vantaggio per le mamme

Lo sconto sull’età pensionabile vale sia per le pensioni di vecchiaia ordinarie che per le pensioni anticipate contributive. Per le nuove iscritte, ovvero per quante hanno, come dicevamo, il primo accredito non antecedente il 1996, l’uscita per la pensione di vecchiaia può essere a partire dai 66 anni e non a 67 anni. perché vige la regola di uno sconto di 4 mesi per ogni figlio avuto fino a massimo 12 mesi di taglio. In parole povere, una donna che ha avuto un solo figlio può anticipare a 66 anni e 8 mesi di età l’uscita che per le donne senza figli come per gli uomini, è fissata a 67 anni. Per le donne con due figli avuti l’età di uscita può essere anche a 66 anni e 4 mesi. Per quelle diventate mamme più di due volte, ecco che si può uscire anche a 66 anni. E non cambia la carriera contributiva ferma sempre ad almeno 20 anni di versamenti. Lo sconto come prima detto in base ai figli avuti, vale anche per le pensioni anticipate contributive con 64 anni di età e 20 anni di contributi. Le donne possono uscire quindi a 63 anni con tre o più figli, a 63 anni e 4 mesi con due figli avuti oppure a 63 anni ed 8 mesi con un solo figlio avuto.

Altre agevolazioni per le lavoratrici madri

L’alternativa come agevolazione, a quella che taglia l’età come spiegato nel paragrafo precedente, riguarda il calcolo della pensione. Che può essere nettamente migliore sempre in base al numero di figli. E sia per le pensioni di vecchiaia ordinarie che per le pensioni anticipate contributive. Per esempio, una donna che ha avuto uno o due figli può andare in pensione a 64 anni di età con la pensione anticipata contributiva o a 67 anni di età con la pensione di vecchiaia ordinaria.

Rinunciando allo sconto di 8 mesi sull’età pensionabile. ma godendo di un calcolo della pensione che utilizza il coefficiente dei 65 o dei 68 anni rispettivamente per le pensioni anticipate e per quelle di vecchiaia, anziché usare quello dei 64 e dei 67 anni. Se invece i figli sono più di due, la situazione migliora. E dai coefficienti a 64 o 67 anni che avrebbero dovuto usare per il calcolo della loro pensione anticipata o di vecchiaia, si useranno quelli dei 66 o dei 69 anni.

E come tutti sanno i coefficienti di trasformazione usati per liquidare la pensione partendo dal montante contributivo rivalutato, sono tanto migliori quanto più alta è l’età di uscita.

Ecco cosa possono sfruttare le lavoratrici

Parlando di agevolazioni per le mamme non si può non fare riferimento all’importo soglia necessario da centrare per andare in pensione con la quiescenza anticipata contributiva.

La misura consente di uscire con 64 anni di età e 20 anni di versamenti, ma solo se l’importo della pensione alla data della sua liquidazione è pari o superiore a 3 volte l’assegno sociale.

Ma solo per gli uomini e per le donne senza figli. per quelle con un solo figlio avuto, la soglia scende a 2,8 volte l’assegno sociale. Ed è un netto vantaggio visto che nel 2024 una pensione minima pari a 3 volte l’assegno sociale è superiore a 1.600 euro. Per le lavoratrici con più figli invece, la soglia scende a 2,6 volte l’assegno sociale.