Con la legge di Bilancio per la quale manca ancora pochissimo per la sua entrata in vigore, e con il pacchetto pensioni ormai definito, si può fare già un quadro dei lavoratori che potranno andare in pensione l’anno prossimo. Nel 2025 molti lavoratori potranno accedere alla pensione. E con svariate misure. Ecco le date di nascita dei lavoratori che andranno in pensione nel 2025.
Si parte dai nati nel 1958, per la loro pensione bastano 20 anni di contributi
La prima classe di nascita che nel 2025 troverà accesso alla pensione è quella del 1958. Inevitabile parlare di loro visto che in nati nel 1958 sono quelli che arrivano ai fatidici 67 anni di età utili alla pensione di vecchiaia ordinaria con 20 anni di contributi. Se il primo contributi è successivo al 1995 però, bisogna arrivare ad una pensione pari ad almeno l’assegno sociale altrimenti nulla da fare. Un’altra classe che potrà andare in pensione nel 2025 è quella dei nati nel 1954. naturalmente parliamo di chi non è riuscito ad andarci prima, o da chi oggi prende l’assegno sociale perché a 67 anni non aveva maturato il diritto alla pensione. Possono andare in pensione al compimento dei 71 anni di età i soggetti che hanno maturato almeno 5 anni di versamenti.
Pensione anche per i nati nel 1961, ma come?
Un’altra classe a cui il sistema darà la pensione nel 2025 è quella dei nati nel 1961. Perché chi compie 64 anni di età, se ha 20 anni di versamenti almeno, di cui il primo non antecedente il 1996, potrà andare in pensione purché raggiunga un trattamento pari a 3 volte l’assegno sociale. Le donne con un figlio avuto possono andare in pensione anche se l’importo del trattamento è pari a 2,8 volte l’assegno sociale. E quelle con più figli possono andarci con un trattamento pari o superiore a 2,6 volte l’assegno sociale.
Per le donne nate fino al 1963 non mancano le possibilità
Possibile la pensione anche per alcune nate nel 1959 e nel 1960 con i 20 anni di versamenti e la pensione di vecchiaia. Perché per le lavoratrici che hanno avuto dei figli c’è lo sconto di 4 mesi a figlio fino a massimo 16 mesi per chi ha avuto 4 o più figli. Una donna che compie almeno 65 anni e 8 mesi di età entro la fine del 2025, con 4 figli avuti potrà lasciare il lavoro nel 2025. Se ha avuto 4 figli naturalmente. Invece per le nate nel 1959 con un figlio uscita a 66 anni e 8 mesi, con due figli uscita a 66 anni e 4 mesi e con un figlio uscita a 66 anni.
Possibile la pensione anche per alcune nate nel 1962 o 1963. Come per le pensioni di vecchiaia anche per le anticipate contributive per chi è priva di contributi antecedenti il 1996, uscita ammessa per chi compie 62 anni ed 8 mesi di età entro la fine del 2025. Oppure per le nate nel 1962 con un figlio uscita a 63 anni e 8 mesi, con due figli uscita a 63 anni e 4 mesi e con un figlio uscita a 63 anni.
Ape sociale ma non solo, ecco chi esce dal lavoro nel 2025
Anche nel 2025 ci sarà chi, essendo alternativamente un disoccupato, un addetto ai lavori gravosi, un invalido o un caregivers, se è nato fino al 1962 potrà avere accesso all’Ape sociale. Basta arrivare a 30 o 36 anni di contributi prendendo questo trattamento privo di indicizzazione, tredicesima, assegni familiari, maggiorazioni e con un importo fino a massimo 1.500 euro al mese non reversibile ai superstiti.
Pensioni senza limiti di età ecco come
Per i nati nel 1963 con 41 anni di versamenti, ecco che nel 2025 c’è ancora la quota 103. La misura contributiva e quindi con un calcolo penalizzante ed un importo fino a massimo 4 volte il trattamento minimo può essere fruita al compimento dei 62 anni di età con 41 anni di contributi. Gli stessi contributi che servono ad invalidi, caregivers, lavori gravosi, lavori usuranti e disoccupati per la quota 41 precoci.
In questo caso non si può parlare di classe di nascita essendo una pensione che non ha limiti di età. Bastano i 41 anni di contributi, di cui almeno 12 mesi prima dei 19 anni di età ed almeno 35 effettivi senza figurativi da malattia o disoccupazione.
Stessa regola per le pensioni anticipate ordinarie, che non hanno limite anagrafico ma solo quello contributivo.
Che resta nel 2025 pari a 42,10 anni di versamenti per gli uomini e 41,10 anni di versamenti per le donne. E sempre con almeno 35 anni effettivi come per la quota 41 precoci.
Nate fino al 1966 in pensione ecco come
Invalide, caregivers, alle prese con crisi aziendali o licenziate da aziende in crisi, possono andare in pensione se nate fino al 1966.
Bastano infatti 59 anni di età per licenziate o alle prese con aziende in crisi, o ancora per invalide e caregivers ma solo se hanno avuto almeno due figli. Escono se nate nel 1965 le invalide e le caregivers con un solo figlio e se nate nel 1966 le invalide e le caregivers senza figli avuti.
Per alcuni nati fino al 1964, con 25 anni di contributi come per opzione donna, c’è anche lo scivolo usuranti. Che permette di andare in pensione con 61 anni e 7 mesi di età, ma completando insieme ai già citati 35 anni di versamenti, la quota 97,6.