Nel 2025 ci saranno lavoratori che finalmente potranno andare in pensione. Ci sarà chi riuscirà a centrare i requisiti per le nuove misure che il governo ha deciso di estendere anche al 2025 come l’Ape sociale, la quota 103 ed opzione donna. E ci sarà chi raggiungerà gli oltre 40 anni di contributi utili alle pensioni anticipate ordinarie o alla quota 41 per i precoci. Ma se c’è una classe che nel 2025 potrà finalmente raggiungere la pensione questa classe è quella dei nati nel 1958. Infatti sono quelli che centrano l’età pensionabile vigente nel 2025. Compiendo 67 anni di età questi contribuenti raggiungono la soglia anagrafica utile alle pensioni di vecchiaia ordinarie. Sempre però se hanno maturato pure i loro 20 anni di contributi. Che resta la soglia contributiva minima da centrare. Alcuni di loro però potrebbero chiedere una pensione in anticipo, godendo degli arretrati che possono arrivare anche a 16 mesi. Finendo con il recuperare anche 10.000 euro con il primo rateo di pensione.
Pensioni 2025 nati fino al 1958, ecco come recuperare 10.000 euro di pensione arretrata
La pensione di vecchiaia è una prestazione che spetta a chi compie 67 anni di età, ma bisogna distinguere, in base alla carriera contributiva, tra chi ha iniziato a versare prima o dopo la riforma Dini. Cioè prima o dopo il 1° gennaio 1996. Perché variano i requisiti e ci sono vantaggi da sfruttare che molti nemmeno conoscono.
Chi vanta contributi previdenziali, a qualsiasi titolo versati già al 31 dicembre 1995, nel 2025 andrà in pensione di vecchiaia con:
- almeno 67 anni di età;
- almeno 20 anni di contributi.
Per chi non vanta una carriera iniziata prima del 1996 invece, la pensione di vecchiaia 2025 si centrerà con:
- almeno 67 anni di età;
- almeno 20 anni di contributi;
- una pensione non inferiore all’assegno sociale.
C’è un requisito in più per i cosiddetti contributivi puri ed è quello dell’importo della pensione. Oltretutto la pensione non gode di integrazioni, maggiorazioni e emolumenti aggiuntivi per chi rientra solo nel sistema contributivo. Ma per molti di loro ci sono anche alcuni vantaggi sulla pensione di vecchiaia.
C’è per esempio il vantaggio di poter godere a richiesta, di un taglio di 4 mesi per ogni figlio avuto sull’età pensionabile.
L’età pensionabile si accorcia per le pensioni di vecchiaia nel 2025, ma solo per le lavoratrici
Una agevolazione che riguarda esclusivamente le lavoratrici. Nel dettaglio, la pensione di vecchiaia per le lavoratrici che hanno avuto dei figli può arrivare al compimento di;
- 66,8 anni di età per chi ha avuto un figlio;
- 66,4 anni di età per chi ha avuto due figli;
- 66 anni di età per chi ha avuto tre figli;
- 65,8 anni di età per chi ha avuto più di tre figli.
Nel 2025 quindi potrebbero lasciare il lavoro sia le nate nel 1958, che le nate nel 1959 in base alla tabella di prima. Ma anche alcune nate nel 1960 se hanno avuto 4 o più figli. Ma ciò che deve far riflettere tante nel momento in cui presenteranno la domanda della pensione è il fatto che anche se con 67 anni di età ormai prossimi, chi non ha capito che poteva andare in pensione prima, potrà adesso godere degli arretrati. Infatti chi si trova per esempio con 20 anni di contributi già quando aveva compiuto 65,8 anni di età, se ha avuto 4 figli, potrà presentare la domanda di pensione nel 2025 a 67 anni, chiedendo la decorrenza del trattamento a partire dai 65 anni e 8 mesi.
Pensione 2025 con arretrati? Ecco perché è possibile
L’INPS riconoscerà la prestazione perché il diritto era maturato già a quell’età. Erogando gli arretrati alla lavoratrice che ricordiamo, deve avere il primo accredito contributivo non antecedente il 1996. E deve avere un trattamento non inferiore a 540 euro al mese, come sarà l’assegno sociale 2025. Considerando che si tratta di recuperare arretrati di ben 16 mesi con in più anche una tredicesima, evidente che si tratta di arretrati che possono superare i 10.000 euro al mese.