Pensioni 3 anni prima, per i nati fino al 1961 si può, ecco la guida Pensioni 3 anni prima, per i nati fino al 1961 si può, ecco la guida

Pensioni 3 anni prima, per i nati fino al 1961 si può, ecco la guida

Pensioni 3 anni prima grazie alla pace contributiva e all’utilizzo della rendita delle pensioni complementari.

Nel 2025 cambia molto dal punto di vista dei requisiti per andare in pensione con 64 anni di età. Il tutto può risultare più facile rispetto al passato grazie ad alcune normative di prossima introduzione che, collegate a quelle del passato, possono consentire un più snello raggiungimento dei requisiti. In effetti grazie ad alcune novità introdotte dall’attuale governo nella legge di bilancio dello scorso anno, con l’aggiunta di altre novità nella legge di bilancio che si sta ultimando adesso, raggiungere i requisiti per anticipare di 3 anni la pensione diventa assolutamente fattibile. Un’opportunità in più per chi oggi si trova a due o tre anni di distanza dal completamento dei 20 anni di versamenti utili alle pensioni anticipate contributive.

Pensioni 3 anni prima, per i nati fino al 1961 si può, ecco la guida

Prendiamo ad esempio chi nel 2025 si trova con 64 anni di età e solo 17 anni di versamenti. O ancora chi, anche se ha raggiunto i 20 anni di versamenti, si trova a conti fatti a non poter andare in pensione perché ha un trattamento che per importo non raggiunge l’assegno sociale. Infatti per chi non ha contributi prima del 1996, la pensione di vecchiaia a 67 anni si centra con 20 anni di contributi ma a condizione che la pensione sia quanto meno pari all’assegno sociale. Ma è la pensione anticipata contributiva ad essere difficile da prendere. perché il trattamento deve essere quantomeno pari a 3 volte l’assegno sociale per uscire a 64 anni (con i figli le donne hanno soglie da 2,8 o 2,6 volte l’assegno sociale). In entrambi i casi, cioè per assenza della giusta contribuzione o per una pensione inferiore alle soglie previste, c’è chi fino ad oggi ha incontrato non poche difficoltà ad uscire a 64 anni di età. Finendo con lo spostare le velleità di pensione a 67 anni, cioè dal 2025 al 2028.

I contributivi puri e la pensione anticipata contributiva

Come detto prima, per le pensioni anticipate contributive per chi ha iniziato a versare i contributi dopo il 31 dicembre 1995 la pensione a 64 anni di età arriva solo se il trattamento ricevuto dall’INPS non risulta essere inferiore a tre volte l’importo dell’assegno sociale in vigore nell’anno di uscita.
Per le lavoratrici che hanno avuto un figlio l’importo della pensione minima da raggiungere scende a 2,8 volte l’importo dell’assegno sociale. Le lavoratrici invece che hanno avuto due o più figli posso andare in pensione anche raggiungendo un importo pari a 2,6 volte l’assegno sociale. Per chi non ha i 20 anni di versamenti o per chi non arriva ad una pensione così elevata, la scorsa legge di bilancio ha regalato la Pace contributiva.
Con questo strumento gli interessati possono riempire la carriera contributiva fino a massimo cinque anni versando i contributi che mancano così da arrivare a 20 anni in tempo utile nel 2025 per andare in pensione a 64 anni. Oppure arrivando a maturare finalmente una pensione pari a 3 volte l’assegno sociale sempre nel 2025.

Il fondo pensione aiuta la pensione anticipata contributiva?

La pace contributiva è una novità che il governo ha introdotto con la legge di bilancio dello scorso anno ma valida per il biennio 2024-2025. Invece con la nuova legge di bilancio lo stesso esecutivo potrebbe favorire il raggiungimento del giusto importo della pensione ancora di più. Grazie ad un nuovo strumento. Per raggiungere queste soglie potrebbe essere ammesso anche l’utilizzo della rendita maturata dai fondi pensione integrativi. Chi ha dei versamenti alla previdenza complementare può aggiungere a ciò che gli uscirebbe di pensione della previdenza obbligatoria, ciò che gli esce dalla previdenza integrativa.