Arrivare a prendere 1.000 euro di pensione al mese è qualcosa che alcuni pensionati auspicano. Non fosse altro perché se c’era una promessa elettorale che destava interesse questa promessa era quella di Forza Italia che parlava proprio di pensioni minime a 1.000 euro. Sembrava un qualcosa che si poteva realizzare visto che sempre a Forza Italia si deve il merito di aver innalzato le minime ai tempi di un governo berlusconi che introdusse il famoso incremento al milione.
Nel 2025 le pensioni minime aumenteranno di pochi euro al mese per via di un limitato tasso di inflazione. Ma la novità delle ultime giornate è il passaggio ai nuovi coefficienti di trasformazione che il Ministero del Lavoro tramite decreto ha introdotto a far data dal primo gennaio 2025. Cambiano le regole di calcolo delle pensioni. E adesso vedremo come si può arrivare a una pensione da 1.000 euro al mese con i nuovi parametri introdotti.
Pensioni a 1.000 euro, ecco come arrivare a questo importo nel 2025 con le nuove regole
Ogni due anni i coefficienti di trasformazione cambiano e diventano, sulla carta, sempre meno favorevoli per i pensionati. Il motivo è che i coefficienti di biennio in biennio cambiano in funzione dell’aspettativa di vita della popolazione. Più sale la vita media della popolazione più sfavorevoli diventano questi coefficienti. Il perché nasce dal fatto che aumentando la vita media della popolazione lo Stato tende ad abbassare gli importi delle pensioni perché pagherà le prestazioni per più tempo.
I nuovi coefficienti quindi sono meno favorevoli come accade ormai da anni visto che quello per il biennio 2025-2026 è il settimo aggiornamento dei coefficienti di trasformazione. Solo dopo la pandemia i coefficienti validi per il biennio 2023-2024 diventarono più favorevoli rispetto a quelli del biennio 2021-2022.
Nel 2025 pensioni più basse ed arrivare a 1.000 euro sarà più difficile
Quindi, il calcolo della pensione da gennaio sarà meno favorevole per i lavoratori che andranno in quiescenza nel 2025. Arrivare all’importo di 1.000 euro di pensione diventa più arduo. Molto dipende anche dall’ammontare dei contributi versati oltre che dall’età di uscita dal mondo del lavoro. Un contribuente che nel 2025 compie 67 anni di età avrà una pensione calcolata interamente con il contributivo se ha iniziato a versare dopo il 31 dicembre 1995. Se invece ha iniziato prima, avrà una pensione calcolata con il retributivo fino al 31 dicembre 1995 e con il contributivo per gli anni successivi. ma se al 31 dicembre 1995 aveva già 18 o più anni di contributi versati il calcolo retributivo si estende ai periodi fino al 31 dicembre 2011 e contributivo dopo.
I coefficienti interessano solo la parte di pensione calcolata con il sistema contributivo. Oppure l’intera pensione per chi rientra nel primo caso, ovvero in quello di una carriera di versamenti iniziata solo dopo il 1995.
Ecco come si calcola la pensione con i nuovi coefficienti
Fino al 31 dicembre 2024 a 67 anni il coefficiente che trasforma il montante contributivo in pensione era pari al 5,723%. Dal primo gennaio 2025 invece sarà pari al 5,608%. Oggi per arrivare a maturare una pensione da 1.000 euro al mese bisogna avere un montante contributivo dopo la sua rivalutazione pari a 227.000 euro. Nel 2025 invece ci vorrà un montate di poco inferiore a 231.000 euro. Infatti in base ai due coefficienti, cioè a quello del 2024 e a quello del 2025, con 227.000 euro di montante contributivo nel 2024 si riceve una pensione esattamente di 12.991 euro annui, ovvero 999,32 euro al mese per tredici mesi. Con il nuovo coefficiente 2025 invece la pensione sarebbe da 12.730 euro annui, cioè poco meno di 980 euro al mese.