Cosa significa che grazie alla Legge 104 di un familiare c’è chi può andare in pensione a 59 anni di età? Potrà sembrare strano ma grazie a quel contenitore di agevolazioni e prestazioni pensate per gli invalidi o per chi li assiste, c’è la concreta possibilità di andare in pensione davvero molto prima.
Infatti esiste una misura che permette il pensionamento a chi si trova ad avere a che fare con le invalidità, sia proprie che di un familiare disabile grave. Una misura che non avendo limiti di età ma avendo un requisito fisso che riguarda lo status di precoce, può davvero portare al pensionamento ad un’età davvero molto bassa.
Pensioni a 59 anni, requisiti, beneficiari e la guida
La quota 41 per i precoci può essere considerata davvero una misura unica nel suo genere e collegata alla Legge 104, anche se indirettamente. Infatti la quota 41 per i precoci permette di andare in pensione anche prima dei 60 anni. Andare in pensione prima dei 60 anni? Sicuramente la questione è di interesse collettivo.
Ma è un qualcosa che può essere considerato come una specie di miracolo vista l’età pensionabile vigente che è fissata a 67 anni. Anzi, lo è anche considerando gli ultimi dati del rapporto INPS di recente divulgazione dove c’è scritto che l’Età media di uscita dal mondo del lavoro è fissata a 64,2 anni di età.
Uscire a 59 anni è una cosa che come vedremo adesso, risulta possibilissima.
Invalidità e pensioni, il connubio perfetto che porta alle uscite anche prima dei 60 anni, ecco come
Come è possibile che invalidi o persone che assistono parenti invalidi con cui convivono da almeno 6 mesi, possono andare in pensiona a 60 anni o addirittura prima. L’invaldo al 74% almeno come grado di invalidità può davvero andare in pensione così presto. Perché in effetti la quota 41 ha i requisiti che calzano alla perfezione ad una uscita così accelerata dal lavoro.
Servono come tutti sanno 41 anni di contributi. DI questi 41 anni, 35 devono essere senza tenere in considerazione i figurativi da disoccupazione o malattia. I figurativi di questo genere valgono per raggiungere i 41 anni, sono utili quindi al diritto alla prestazione e pure per calcolare l’importo spettante.
Ma non per completare i 35 anni effettivi. Inoltre un anno di contributi, anche senza continuità, deve essere stato versato prima dei 19 anni di età compiuti. Significa che innanzitutto un soggetto che intende avvalersi della quota 41 per i precoci, magari come invalido al 74% almeno, deve aver iniziato a lavorare almeno a 18 anni. Se ai 18 anni aggiungiamo i 41 anni di contributi necessari, a carriera constate, ecco che l’uscita a 59 anni non è una cosa impossibile.
Invalidi a carico e la figura del caregiver
Ma la stessa facoltà, con gli stessi requisiti contributivi e con le stesse caratteristiche di carriera può aprirsi a tutti quei lavoratori che assistono un familiare invalido che ha avuto dalla Commissione Medica la certificazione di disabilità ai sensi della Legge numero 104 del 1992.
Il coniuge o i genitori, oppure un parente o affine entro il secondo grado privo a sua volta di genitori e coniugi, o con genitori over 70 di età o invalidi a loro volta, sono queste le caratteristiche che deve avere il parente da cui lo status di caregiver.
Serve la residenza nella stessa casa o in caso di condominio, nello stesso immobile con lo stesso numero civico anche se con interni diversi.
Il soggetto che da almeno 6 mesi vive e convive con un parente stretto disabile grave da assistere può avere accesso alla pensione anticipata di quota 41 per i precoci come detto prima anche a 59 anni di età.