L’isopensione è uno strumento che consente ai lavoratori in esubero di determinate aziende, di lasciare il lavoro prima di arrivare ai canonici 67 anni di età. E con un assegno pari alla pensione maturata fino al raggiungimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia o anticipata. Ma non è una misura semplice da centrare e soprattutto, non è una misura che riguarda solo il lavoratore, ma che tira dentro i sindacati e pure il datore di lavoro.
Isopensione: cos’è e come funziona lo scivolo per andare in pensione 7 anni prima
L’isopensione, chiamato anche assegno di esodo, è uno scivolo pensionistico introdotto dalla legge Fornero nel 2012 e prorogato fino al 2020 dalla legge di Bilancio 2018 e fino al 2026 dal decreto Milleproroghe. Si tratta di una modalità di accompagnamento al pensionamento che serve non solo ai lavoratori desiderosi di andare in pensione prima. Perché avvantaggia anche l’azienda, soprattutto nel gestire gli esuberi di personale. E parliamo di aziende con più di 15 dipendenti. Inizialmente il vantaggio era stato fissato in 4 anni, perché la misura doveva riguardare chi si trovava a 4 anni dalla pensione di vecchiaia. Adesso e fino al 2026, lo scivolo è di ben 7 anni. Significa che c’è la concreta possibilità di pensionarsi già a 60 anni.
Come funziona l’isopensione?
L’isopensione si basa su un accordo tra l’azienda e ii sindacati più rappresentativi in seno alla stessa azienda. Un accordo che dopo essere stato trovato, deve essere depositato all’INPS che deve controllare le dimensioni del datore di lavoro che intende avvalersi di questo incentivo all’esodo, e lo stato del lavoratore che ha accettato di essere inserito in questo esondo incentivato. Per il lavoratore significa prendere un assegno mensile pari all’importo della pensione che gli spetterebbe al momento della cessazione del rapporto di lavoro. Assegno pagato dall’INPS, ma coperto dall’azienda che per avviare il programma, deve dotarsi anche di una fidejussione.
Quali sono i requisiti per l’isopensione?
Possono accedere all’isopensione i lavoratori a cui mancano non più di 7 anni al dalla pensione di vecchiaia o dalla pensione anticipata. L’isopensione è una soluzione vantaggiosa sia per il lavoratore che per l’azienda. Il lavoratore può lasciare il lavoro prima del previsto, senza subire una riduzione dell’assegno e nemmeno rimettendoci contributi (l’azienda oltre a finanziare l’isopensione versa anche i contributi previdenziali fino ai 67 anni).