Pensioni, rivalutazione e Corte Costituzionale, cosa hanno perso i pensionati e che arretrati devono avere Pensioni, rivalutazione e Corte Costituzionale, cosa hanno perso i pensionati e che arretrati devono avere

Pensioni a 62 anni: con quota 92 flessibile per tutti ed in anticipo

Una nuova via per le pensioni a 62 anni, quota 92 andrebbe bene.

A 62 anni andare in pensione potrebbe essere una via facile se il meccanismo flessibile ed a quota venisse davvero introdotto nel sistema. Forse 20 anni di contributi sono troppo pochi per consentire l’uscita a tutti i lavoratori, ma lavorando bene sul meccanismo, 62 anni di età diventerebbe davvero una opportunità per quanti desiderano andare in pensione prima. Anche perché con 20 anni di carriera probabilmente le pensioni sarebbero di importo troppo basso e rischierebbero di creare il fenomeno dei pensionati poveri. Usando però una via di uscita a 62 anni, con un meccanismo a quota, tutti potrebbero giovarne.

Pensione a 62 anni ma con quanti contributi?

La nostra può sembrare solo una provocazione, ma con 30 anni di contributi e 62 anni di carriera si potrebbe benissimo parlare di una ipotetica quota 92 flessibile per tutti. Nel senso che dopo 30 anni di carriera, già a 62 anni c’è chi trova complicato proseguire con un lavoro se questo è usurante, gravoso e quindi piuttosto logorante. A maggior ragione se si pensa che spesso a 62 anni c’è chi un lavoro non lo ha più. E deve rivolgersi allo Stato con le richieste di sussidi (come il reddito di cittadinanza), anziché sfruttare la sua possibile pensione alla luce di soldi che per 30 anni ha versato.

La quota 92 pura? forse no, ma dai 62 anni si potrebbe

pensione quota 92

Ecco quindi che ragionando per assurdo, aprire ad una quota 92 non è un esercizio troppo azzardato da ipotizzare. Costerebbe troppo per le casse statali? Allora si possono inserire dei paletti, come per esempio il ricalcolo contributivo della prestazione, che penalizzerebbe il pensionato, ma che lascerebbe intatta la facoltà allo stesso. Ci rimetti di assegno? Ok, fai due calcoli e vedi se ti conviene. Intanto il diretto interessato sarebbe libero di accedere al pensionamento, ma a sua scelta.

Penalizzazioni di assegno necessari

E si aprirebbero dei canali di pensionamento davvero liberi. Perché la soglia anagrafica sarebbe l’unica da rispettare. Pertanto a 63 anni potrebbero uscire dal lavoro quanti hanno maturato 29 anni di contributi, come invece potrebbe fare chi a 64 anni ne ha maturati 28 o a 65 anni ne ha completati 27. In questo caso potrebbe entrare in scena un meccanismo penalizzante aggiuntivo rispetto a quello dei coefficienti di trasformazione. Che già oggi penalizzano chi esce a 62 anni di età rispetto a chi lo fa a 63, 64 o più avanti. Potrebbero inserirsi dei tagli percentuali di assegno per ogni anno di anticipo rispetto ai 67 anni. O dei premi per chi rrsta uno, due o tre anni in servizio anche se ha completato la quota 92.