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Pensioni a 62 anni, ecco i requisiti previsti dall’INPS

Pensioni a 62 anni, ecco i requisiti previsti dall’INPS che ha ufficialmente fatto partire le domande da oggi 16 marzo

Andare in pensione nel 2023 con 62 anni di età è ciò che consente di fare la nuova misura introdotta dal governo Meloni che si chiama quota 103. La misura altro non è che una riproposizione della quota 102, con una correzione favorevole dal punto di vista anagrafico ed una correzione sfavorevole dal punto di vista contributivo. La misura è ufficialmente entrata in vigore e permette ai nati fino al 1961 di poter andare in pensione anche cinque anni prima rispetto al requisito anagrafico della pensione di vecchiaia. Ma sulla misura occorre qualche chiarimento che è necessario dal momento che non è uno strumeento esente da limitazioni.

Pensioni a 62 anni di età, ecco che requisiti servono

Per andare in pensione con quota 103 la situazione non cambia rispetto alle altre misure per quotisti introdotte in passato. Infatti serve sommare età e contributi per arrivare alla quota prestabilita. Servono quindi almeno 62 anni di età ed almeno 41 anni di contributi versati. Detto questo, la misura si apre alla generalità dei lavoratori perché non presenta vincoli particolari o limitazioni di platea. Per le pensioni a 62 anni di età, oltre a quelli ormai noti, servono altri requisiti specifici. Perché anche per la quota 103 serve che dei 41 anni di contributi versati almeno 35 devono essere effettivi da lavoro. Non vanno considerati nei 35 anni quelli da malattia o disoccupazione.

La pensione nel 2023 con la quota 103

Sulla misura grava il divieto di cumulo dei redditi da lavoro con i redditi dalla pensione. Infatti non si dovrebbe poter lavorare e cumulare il reddito da lavoro con il reddito della pensione percepita in anticipo. Così funzionava la quota 100 e così ha funzionato anche la quota 102. Il vincolo dura fino ai 67 anni di età, cioè per tutta la durata dell’anticipo. Unica eccezione è il lavoro autonomo occasionale fino a 5.000 euro di reddito massimo ad anno e si fa riferimento all’anno solare. E inoltre la misura essendo destinata sia ai lavoratori privati che del settore pubblico, ha una finestra di attesa di tre mesi per i primi e di sei mesi per i secondi. In pratica la decorrenza della prestazione scatta tre mesi dopo aver maturato entrambi i requisiti o meglio dopo aver maturato la quota 103.

Le spiegazioni ufficiali dell’INPS

L’INPS ha ufficialmente avviato le procedure di domanda con tutti i requisiti utili. Specificando anche il meccanismo a finestre per accedere. Sul sito dell’INPS si legge che l’interessato che ha completato i requisiti richiesti entro il 31 dicembre 2022 può presentare la domanda per il pensionamento a partire dal 1° aprile 2023. Ma solo se è un lavoratore del settore privato. Infatti nel settore privato la finestra di attesa è di tre mesi dalla data di maturazione dei requisiti. Nel pubblico invece l’attesa è di 6 mesi, e quindi per chi ha chiuso il doppio requisito il 31 dicembre 2022, finestra il 1° agosto 2023. Naturalmente scatta il 1° settembre 2023, la finestra nel comparto scuola. Ed a prescindere che la maturazione dei requisiti sia avvenuta entro la fine dello scorso anno o entro la fine del corrente anno.