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Pensioni a 63 anni nel 2025, ma guai in arrivo per i nati nel 1963

Guai in arrivo per i nati nel 1963, la pensione potrebbe slittare ulteriormente.

Il lavoratore interessato ad andare in pensione nel 2024 può sfruttare quel canale di uscita rinnovato di nuovo dalla legge di bilancio che si chiama quota 103. La misura rischia di scomparire nel 2025 perché potrebbe essere sostituita da una quota più alta che probabilmente porterà più in alto l’età anagrafica minima per poter lasciare il lavoro. In questo caso molti lavoratori nati nel 1963 rischiano di essere seriamente penalizzati da questa misura che di fatto sposterebbe di un anno esatto la possibilità di pensionamento lasciando tutto appeso ad un filo per gli interessati. Infatti come sovente accade con le manovre finanziarie del Governo, ogni anno si rinnova una misura in scadenza, ma estendendola solo di 12 mesi. Questo significa che per i nati nel 1963 potrebbero venire a mancare le possibilità di uscita che invece oggi hanno i nati nel 1962.

Pensioni a 63 anni nel 2025, ma ecco i penalizzati

Quando si parla di pensioni parlare di esodati non è mai una cosa semplice. Anche perché gli esodati nati a seguito della entrata in vigore della riforma Fornero erano colori uguali per via di alcune novità della manovra del governo Monti persero il diritto alla pensione e rimasero anche senza lavoro. In pratica una situazione gravissima perché in base alle leggi precedenti, il lavoratore aveva deciso di programmare la pensione lasciando il lavoro. Una decisione basata sulle normative vigenti in precedenza, che il Governo Monti-Fornero cambiò radicalmente e con effetto immediato. Oggi gli esodati non esistono più, ma è anche vero che cambiando continuamente le regole sulle pensioni anticipate molti lavoratori vengono puntualmente penalizzati. E questo è proprio il caso dei nati nel 1963.

Pensioni a 63 anni nel 2025, ma guai in arrivo per i nati nel 1963

Questi soggetti oggi non possono andare in pensione con quota 103, perché la misura prevede almeno 62 anni di età che i nati nel 1963 naturalmente non raggiungono. Se la misura venisse confermata così come adesso anche nel 2025 questi lavoratori potrebbero sfruttarla una volta raggiunti i 41 anni di contributi. Se invece invece venisse sostituita la quota al 103 da una nuova quota 104 i nati nel 1963 si troverebbero nel 2025 privi della possibilità di andare in pensione. Dovrebbero quindi puntare al 2026 e al raggiungimento dei 63 anni di età. Ma solo se la quota 104 nascesse valida almeno per un biennio. Perché se invece, come già detto, la nuova quota 104 fosse varata per un solo anno di sperimentazione, per i nati nel 1963 la pensione per quotisti sarebbe impossibile. Per loro non resterebbe che lavorare ancora altri 22 mesi per arrivare alla soglia dei 42,10 mesi di versamenti utili alle pensioni anticipate ordinarie. Tra i nati nel 1962 e quelli nati nel 1963, si amterializzerebbe uno scalone di 3 anni.