Pensioni a 63 anni o senza limiti di età, nel 2025 3 date da segnare sul calendario, attenti alle scadenze Pensioni a 63 anni o senza limiti di età, nel 2025 3 date da segnare sul calendario, attenti alle scadenze

Pensioni a 63 anni o senza limiti di età, nel 2025 3 date da segnare sul calendario, attenti alle scadenze

Il decreto Lavoro che adesso è a Palazzo Madama per la sua approvazione, riserva una novità importante sulle pensioni. Infatti il testo del decreto che adesso è in Senato non appena verrà approvato, apporta una grande novità relativa alla scadenza di alcuni adempimenti sulle pensioni.

Sulle pensioni a 63 anni o senza limiti di età, nel 2025 3 date da segnare sul calendario è ciò che adesso devono fare gli interessati alle uscite a partire dal prossimo mese di gennaio.
Parliamo delle pensioni con l’Anticipo pensionistico appena confermato dalla legge di Bilancio. ma anche dello scivolo per i precoci che anche l’anno venturo sarà pienamente in funzione.

Cosa cambia in concreto per le pensioni a 63 anni o senza limiti di età nel 2025?

In genere quando c’è da andare in pensione con le misure che anticipano l’uscita, al contribuente interessato viene chiesto un adempimento aggiuntivo che non va assolutamente sottovalutato. Adempimento assoggettato a scadenza.

Parliamo della domanda di certificazione all’INPS. Si tratta della solita domanda che va fatta prima della domanda di pensione. Per chiedere all’INPS se il diritto alla pensione può dirsi maturato o meno.
Questa domanda vale per esempio per la quota 41 precoci, oppure per lo scivolo usuranti, o anche per l’Ape sociale.
Anzi, per molte di queste misure la domanda va fatta a debito tempo. Per esempio gli interessati alla pensione anticipata in regime lavoro usurante devono produrre la domanda di certificazione entro il primo maggio dell’anno precedente quello della domanda di pensione.

Significa che per esempio chi completa 61,7 anni di età, 35 anni di contributi e quota 97,6 nel 2025, cioè i requisiti dello scivolo usuranti, avrebbe dovuto presentare domanda di certificazione entro il primo maggio di quest’anno. Chi non l’ha fatto, nella migliore delle ipotesi andrà comunque in pensione, ma perdendo da 1 a 3 mesi di trattamento in base al ritardo nella domanda di certificazione.

Domanda di certificazione per precoci o richiedenti l’Anticipo pensionistico sociale, le scadenze 2025


Anche la quota 41 e l’Ape sociale prevedono la domanda di certificazione del diritto. E la novità del decreto Lavoro riguarda proprio queste due misure. Cioè la pensione a 63 anni o senza limiti di età, rispettivamente per l’Ape sociale e per la quota 41 precoci.

Per semplificare le scadenze e gli adempimenti, nel 2025 saranno identiche le 3 finestre di presentazione delle domande di certificazione del diritto sia per i lavoratori precoci che per chi rientra nell’Ape sociale. Le due misure che tra l’altro hanno la medesima platea di riferimento, pur se con requisiti differenti, avranno le stesse 3 finestre per le domande.

La domanda di certificazione per entrambe le misure andrà presentata entro il 31 marzo 2025, entro il 15 luglio 2025 ed entro il 30 novembre 2025. Queste le nuove uniche scadenze delle domande di certificazione prima della domanda di pensione.

Ecco le pensioni anticipate 2025 con l’Ape sociale a 63 anni o con la quota 41 senza limiti di età

Quindi, per le domande di accertamento dei requisiti per conseguire sia l’Ape sociale che la quota 41 per i lavoratori precoci, il decreto Lavoro al suo articolo numero 29 fissa le medesime date per l’adempimento preventivo. Stesse identiche scadenze delle domande preventive rispetto alle pensioni.
Si rammenta che per l’Ape sociale e la quota 41 gli interessati sono i caregivers che da almeno 6 mesi convivono con il parente disabile a cui prestano assistenza. Oppure i disoccupati che hanno terminato di prendere la Naspi. O ancora, gli invalidi al 74% almeno o gli addetti ai lavori gravosi da 7 degli ultimi 10 anni di lavoro o da 6 degli ultimi 7 anni.

Per l’Ape sociale si va a riposo a partire dai 63 anni e 5 mesi di età con 30 o 36 anni di contributi in base alla categoria di appartenenza. Per la quota 41 precoci invece si va in pensione senza limiti di età ma con 41 anni di contributi. Di cui almeno 12 mesi versati prima dei 19 anni di età.