La quota 103 che diventa contributiva, opzione donna con un anno in più di età e l’Ape sociale inasprita di cinque mesi sono le novità della legge di Bilancio che probabilmente hanno distolto l’attenzione di tutti da ciò che il governo ha deciso di introdurre per il 2027. Pochi hanno sottolineato il fatto che nella legge di Bilancio non solo si fa riferimento agli ipotetici scatti legati all’aspettativa di vita della maggior parte dei requisiti di accesso alle pensioni, ma si fa espresso riferimento ad un inasprimento che fino ad oggi non era previsto e che riguarda le pensioni anticipate contributive.
Sale il requisito contributivo per le pensioni
Se è vero che da diversi anni i requisiti per le pensioni sono rimasti praticamente inalterati nel tempo, è altrettanto vero che presto ci potrebbero essere nuovi inasprimenti. In effetti l’ultimo scatto registrato per la stima di vita della popolazione collegata alle pensioni è quello del 2019. Fu dal primo gennaio di quell’anno che le pensioni di vecchiaia passarono per tutti a 67 anni di età e non più a 66 anni e 7 mesi. Dopo quell’inasprimento tutto è rimasto congelato fino ad oggi e probabilmente sarà così fino al 2026. Nel 2027 però si potrebbe tornare a salire e si prevede uno scatto di tre mesi. Quindi le pensioni degli italiani si allontaneranno ancora un’altra volta. E non ci dovrebbero essere sconti come vedremo adesso.
Pensioni a 64 anni e 3 mesi con 20 anni e 3 mesi di contributi, ecco perché e da quando
L’articolo 1, comma 125, lettera c della legge n. 213/2023, ovvero la Legge di Bilancio 2024, mette in evidenza un dato che era passato inosservato e cioè che l’incremento del requisito contributivo in collegamento con l’aspettativa di vita della popolazione non riguarderà soltanto le pensioni anticipate ordinarie. Infatti su questo non c’erano dubbi visto che probabilmente si supereranno i 43 anni di contributi versati per avere accesso alle pensioni distaccate dai requisiti anagrafici. Parliamo di quei requisiti che oggi prevedono l’uscita a 42 anni e 10 mesi di contribuzione per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne. Nell’articolo della manovra prima citato si legge a chiare lettere, come conferma anche l’INPS con la sua circolare numero 46 del 13 marzo 2024 che l’aumento riguarderà anche il requisito contributivo delle pensioni anticipate contributive. Significa che la pensione a 64 anni di età con 20 anni di contributi versati sarà così solo fino al 31 dicembre 2026. Stando alla nostra interpretazione questa misura potrebbe passare a 64 anni e 3 mesi di età ma anche a 20 anni e 3 mesi di contributi versati.