Pensioni a 64,2 anni di età oggi, ma dal 2025 l’età sale, ecco come Pensioni a 64,2 anni di età oggi, ma dal 2025 l’età sale, ecco come

Pensioni a 64,2 anni di età oggi, ma dal 2025 l’età sale, ecco come

Dati allarmanti da parte dell’INPS o dati positivi se si considera cosa sta accadendo adesso nel sistema lavoro? Sono i dubbi che vengono quando si parla di pensione con 64,2 anni di età.
Non è una misura nuova o un’ipotesi di nuova misura. Perché la pensione a 64,2 anni di età è la realtà di oggi. Emersa dal rapporto dell’INPS sull’età media di uscita dal mondo del lavoro.

Pensioni a 64,2 anni di età oggi, ma dal 2025 l’età sale, ecco come

Parlare di pensione a 64 anni di età non può che richiamare alla pensione anticipata contributiva che praticamente è l’unica misura che ha nei 64 anni di età quelli idonei per l’uscita dal mondo del lavoro. Invece la pensione a 64,2 anni di età anche se può sembrare qualcosa di simile è la media dell’età di uscita dal mondo del lavoro e quindi del pensionamento degli italiani. Età media, cioè in media i lavoratori vanno in pensione a 64,2 anni di età. Questo emerge dal rapporto annuale dell’INPS sul sistema previdenziale. Pertanto, anche se l’età pensionabile in vigore è di 67 anni, i lavoratori in media escono circa 3 anni prima.
Questo è dovuto al fatto che esistono tante misure di pensionamento anticipato. Che naturalmente abbattono la media delle uscite.

Le pensioni anticipate che riducono l’età media della pensione e la portano a 64,2 anni

C’è per esempio la pensione anticipata ordinaria, che si centra con 42,10 anni di età per gli uomini e 41,10 anni di età per le donne. Non prevedendo limiti anagrafici, è evidente che questa misura abbatte nettamente la media.
Stessa cosa per la quota 41 per i precoci, che non prevede limiti anagrafici ma che è appannaggio esclusivamente di invalidi, caregivers, disoccupati e lavori gravosi. Anche la pensione anticipata contributiva con i suoi 64 anni di età e 20 anni di contributi è una misura che permette di anticipare di 3 anni l’uscita e che abbassa quindi quella uscita media di cui ha dato informazioni l’INPS.
Queste tre misure continueranno a sortire i medesimi effetti anche l’anno prossimo. Perché sono misure che almeno fino al 2026 dovrebbero restare identiche ad oggi come requisiti. Come strutturale è lo scivolo usuranti che abbassa ancora di più il quorum per via della sua pensione a 61,7 anni di età con 35 anni di contributi e quota 97,6.

Le misure anticipate che rischiano di scomparire

L’Ape sociale a 63,5 anni di età, la quota 103 a 62 anni e l’opzione donna a 59, 60 o 61 anni fanno lo stesso. Anticipando l’uscita abbattono la media. Perciò sono misure che potrebbero non essere confermate. Al momento non si parla ancora di proroghe. Tanto è vero che chi matura i requisiti per quota 103 o per l’Ape sociale nel 2025, se oggi prova a presentare la domanda di certificazione del diritto all’INPS riceve il blocco della procedura proprio perché i requisiti necessari al momento vanno centrati per forza di cose entro la fine del 2024.
Se queste misure non ci saranno più, inevitabilmente la media dell’età anagrafica di uscita dal mondo del lavoro andrà oltre i 64,2 anni indicati per le pensioni dall’INPS.

Ecco gli esiti del rapporto dell’INPS e cosa produce adesso


Secondo il rapporto dell’INPS oltre ad una età media delle pensioni a 64,2 anni che rischia di compromettere la stabilità del sistema, emerge anche un altro dato. Secondo lo studio le pensioni sono, per importo, più alte del 14% rispetto alla media delle pensioni nel resto d’Europa. In pratica, con due soli dati si smonta il credo collettivo che sostiene che in Italia si vada in pensione troppo tardi e con assegni da fame.
Libere interpretazioni diremmo noi, dal momento che una cosa è la media, un’altra la realtà del singolo pensionato.

Resta il fatto che quelli sopra citati come dati del rapporto INPS portano a una conclusione piuttosto negativa. Difficilmente potranno essere varate misure che consentono di andare in pensione ancora prima rispetto ad oggi. Se si contestano le pensioni a 64,2 anni di età come media, inimmaginabile che si predispongono misure che abbassano ancora la media.