Ci sono pensioni che possono essere percepite dai cittadini ma senza dover per forza di cose considerare le misure tanto conosciute e oggi attive. Non bisogna pensare che le uniche vie di pensionamento siano quelle ordinarie. Non esistono solo le solite pensioni di vecchiaia ordinarie e le pensioni anticipate. E non esistono solo le solite Ape sociale, opzione donna, quota 103 e così via dicendo.
Nelle pieghe del sistema pensionistico italiano ci sono alcuni strumenti perfettamente validi che se usati bene possono accelerare il pensionamento anche per chi ad occhio potrebbe pensare di dover lavorare ancora per un pò. Per esempio, pensioni a 65 anni possibili anche adesso. Ma incrociando due strumenti pensionistici davvero particolari.
Pensioni a 65 anni possibili, ecco una soluzione che pochi considerano e perché anche 33 anni di contributi bastano
La quota 100 ha chiuso i battenti nel 2021, dopo tre anni di sperimentazione. Se dovessimo dare un giudizio sulle misure pensionistiche che sono state introdotte in questi anni, sicuramente la quota 100 è quella che ha meglio funzionato almeno stando al numero di lavoratori che l’hanno sfruttata. E non poteva essere diversamente. Rispetto alle misure a quota che sono state introdotte dopo, era quella che aveva i requisiti più facili da centrare. E soprattutto, era quella con meno limitazioni di platea.
Oggi però, anche a misura chiusa, il meccanismo della cristallizzazione può tornare utile. Magari per sfruttare la misura anche nel 2024, senza dover rimandare la pensione ai prossimi anni. E senza mettersi alla finestra ad aspettare che il governo introduca nuove misure.
La cristallizzazione del diritto alla pensione
Qualcuno potrebbe avanzare delle perplessità riguardo al fatto che un lavoratore oggi possa andare in pensione ancora con la quota 100. La domanda che molti si potrebbero fare è la seguente: “Perché questo lavoratore avendo maturato il diritto alla pensione con quota 100 nel 2021 non è andato a riposo subito?” Effettivamente il meccanismo della cristallizzazione effettivamente è questo. Chi ha maturato il diritto alla pensione quando una misura aveva determinate regole poi cambiate, o quando la misura oggi cessata era attiva, conserva il diritto anche negli anni successivi.
Quota 100 cristallizzata, ecco come funziona con il riscatto
E per la quota 100 il diritto si matura se al 31 dicembre 2021 l’interessato aveva almeno 62 anni di età ed almeno 38 anni di contributi. C’è chi però, al 31 dicembre 2021 non aveva ancora maturato il diritto perché nonostante i 62 anni di età già compiuti, aveva qualche anno di contributi mancanti ai 38 anni. Naturalmente i versamenti successivi al 2021 non possono essere usati per raggiungere i 38 anni della quota 100 dato che il termine ultimo era il 31 dicembre 2021. Ma una possibilità ci sarebbe. E collega la cristallizzazione del diritto al riscatto della laurea per esempio. O a qualsiasi altro strumento di recupero dei contributi ammesso.
Dove ricadono i periodi riscattati
In teoria oggi hanno la possibilità di sfruttare la quota 100 coloro che hanno 65 anni di età. Perché chi ha 65 anni di età oggi, vuol dire che ne aveva 62 nel 2021. Serve però che al 31 dicembre 2021 l’interessato si trovi con 38 anni di versamenti completati, di cui almeno 35 effettivi da lavoro e senza i figurativi (ma solo i figurativi da disoccupazione e malattia, perché gli altri come le maternità, il servizio militare e così via, valgono). Naturalmente chi non aveva 38 anni al 31 dicembre 2021, non può andare in pensione con la quota 100. Ma riscattando la laurea, magari 5 anni, l’interessato può arrivare ai 38 anni di contributi oggi, ma con i periodi del percorso universitario che vanno a finire esattamente, come anno, a quelli dello studio vero e proprio. Una cosa che di fatto mette il lavoratore nelle condizioni di trovarsi già al 31 dicembre 2021 con i necessari 38 anni.