Pensioni a 66 anni di età, ecco tre soluzioni per i nati nel 1959 Pensioni a 66 anni di età, ecco tre soluzioni per i nati nel 1959

Pensioni a 66 anni di età, ecco tre soluzioni per i nati nel 1959

Bisogna arrivare per forza a 67 anni per andare in pensione? La domanda è giusta, dal momento che la pensione di vecchiaia ordinaria prevede nei 67 anni la data di uscita dal mondo del lavoro. La risposta però non è necessariamente di si. Infatti se da un lato l’età pensionabile è un fattore determinante per poter andare davvero in pensione, soprattutto per chi non ha lunghe e durature carriere contributive, da un altro lato possiamo dire che anticipare, anche se solo di poco la pensione è possibile. E lo sarà anche nel 2025 per molti nati nel 1959.

Pensioni a 66 anni di età, ecco tre soluzioni per i nati nel 1959

Andare in pensione nel 2025 se consideriamo come fattore determinante i 67 anni di età, significa porte aperte a tutti i nati nel 1958. naturalmente a condizione che hanno maturato almeno 20 anni di contributi versati.
Nel 2025 infatti la pensione di vecchiaia classica si centra con combinazione 67+20. Però è altrettanto vero che sempre con 20 anni di versamenti ci sono due possibilità di uscita anche per i nati nel 1959. Anzi, le possibilità sarebbero 3, anche se per l’ultima i 20 anni di versamenti non bastano.

La pensione anticipata contributiva per i nati nel 1959

Il primo strumento che può dare la possibilità di andare in pensione a 66 anni per chi matura nel 2025 20 anni di contributi è la pensione anticipata contributiva. Infatti possono lasciare il lavoro con questa misura quanti hanno almeno 64 anni di età ed almeno 20 anni di contributi versati. Il nato nel 1959 che completa i 20 anni di contributi solo nel 2025, può sfruttare la misura a partire dal prossimo gennaio. Naturalmente quando soddisferà il requisito contributivo.
La misura però riguarda solo chi non ha alcun contributo versato prima del 1996. Perché come si evince dal nome stesso della misura, riguarda i contributivi puri. In pratica, il nato nel 1959 se vuole andare in pensione nel 2025, oltre a maturare 20 anni di contributi deve avere anche il primo contributo versato successivamente al 31 dicembre 1995. A prescindere dalla tipologia di contributi perché il vincolo vale pure per i figurativi, i volontari e così via dicendo.
Attenti però anche all’importo minimo della pensione. Perché per accedere alla quiescenza con questa misura bisogna raggiungere un importo minimo della pensione non inferiore a 3 volte l’assegno sociale 2025. Solo per le donne con figli avuti la soglia scende a 2,8 e 2.6 volte l’assegno sociale. Rispettivamente per lavoratrici che hanno avuto un solo figlio o più figli.

Per le donne misure di favore, anche per la quiescenza ordinaria di vecchiaia

La pensione anticipata contributiva è più facile per le donne? Lo è anche la pensione di vecchiaia. E sempre per chi non ha alcun contributo versato prima del 1996. Un altro vantaggio per le lavoratrici è la possibilità di andare in pensione con 20 anni di contributi ma a 66 anni e non a 67. E sempre in base ai figli avuti. Infatti ogni figlio avuto per una contributiva pura vale 4 mesi di sconto sull’età pensionabile e fino al massimo di 12 mesi per chi di figli ne ha avuti almeno 3. Quindi, chi non riesce a raggiungere l’importo soglia di 2,6 volte l’assegno sociale, che è quello valido per la pensione anticipata contributiva per chi ha avuto più figli, può comunque andare in pensione con l’anticipata ordinaria a 66 anni se ha avuto 3 o più figli, a 66 anni e 4 mesi con due figli e a 66 anni e 8 mesi con un solo figlio. Ed a prescindere dall’importo della pensione.

La pensione di vecchiaia ancora a 66 anni e 7 mesi di età, ma per chi?

Infine, come detto, c’è una terza strada che porta a un possibile pensionamento per i nati nel 1959 a partire dal 1° gennaio 2025. A dire il vero non tutti i nati nel 1959 possono avere accesso a questa terza strada. E per due motivi. In primo luogo perché parliamo di pensione con 66 anni e 7 mesi di età. Quindi non tutti i nati nel 1959 nel 2025 compiono questa età (i nati sul finire del 1959 compiono 66 anni e 7 mesi nel 2026). Ma anche perché è una possibilità che riguarda solo chi svolge un lavoro gravoso o un lavoro usurante. In pratica, l’aumento di 5 mesi dell’età pensionabile introdotto nel 2019 non ha trovato applicazione per le attività lavorative che consentono di andare in pensione con la quota 41 per i precoci. Per l’elenco delle attività lavorative utili alla pensione di quota 41 precoci, l’elenco è riportato sul sito INPS nella scheda relativa ai precoci. O nei nostri vecchi articoli.
Va detto però che per i nati nel 1959 che possono uscire con 66 anni e 7 mesi di età non bastano 20 anni di contributi. Infatti servono 30 anni e soprattutto, devono essere tutti contributi effettivi da lavoro, cioè senza figurativi, volontari o da riscatto.