Pensioni a 67 addio, i nati nel 1960 di nuovo colpiti, perché? Pensioni a 67 addio, i nati nel 1960 di nuovo colpiti, perché?

Pensioni a 67 addio, i nati nel 1960 di nuovo colpiti, perché?

Pensioni a 67 nel 2027? Probabilmente no, ed i nati nel 1960 di nuovo colpiti, perché?

Il fatto che le pensioni vengano adeguate dal punto di vista dei requisiti di uscita non è una novità. Solo che a dire il vero qualcuno di era dimenticato degli aumenti dei requisiti man mano che la vita media della popolazione sale. In effetti è dal 2019 che non si registrano incrementi dei requisiti per le due misure ordinarie del sistema cioè per le pensioni di vecchiaia e per le pensioni anticipate. Ma adesso si torna a parlare di incrementi. Perché la vita media degli italiani dopo la pandemia è tornata a salire. E presto ci potrebbero essere delle spiacevoli sorprese per chi in pensione ci andrà dal 2027 in poi.

Pensioni a 67 addio, i nati nel 1960 di nuovo colpiti, perché?

Fu il decreto numero 4 del 2019, lo stesso decreto che varò reddito di cittadinanza e quota 100 a tal punto da venire chiamato “decretone” che partorì il fatto che l’età pensionabile delle pensioni da 66 anni e 7 mesi di età passava a 67 anni esatti.
I requisiti per le pensioni si adeguano alla stima di vita della popolazione e se questa cresce, per andare in pensione serve una età via via maggiore. Presto serviranno 3 mesi in più per andare in pensione al raggiungimento della solita età pensionabile. E non perché forse erroneamente l’INPS ha già applicato autonomamente questo aumento nei suoi simulatori ad inizio anno salvo poi correggerli azzerando l’incremento che aveva scatenato feroci polemiche pure con la CGIL. Ma perché effettivamente tutti i dati di oggi, da quelli ISTAT a quelli della Ragioneria Generale dello Stato, lasciano presupporre questo.

Pensioni a 67 anni, perché presto ci vorranno mesi in più per andare in pensione?

Probabilmente nel 2027 ci vorranno 67 anni e 3 mesi per le pensioni di vecchiaia e forse 43 anni e 1 mese per gli uomini o 42 anni ed 1 mese per le donne, per le pensioni anticipate ordinarie.

In pensione 3 più tardi dal 2027 significa che ad essere seriamente penalizzati sarebbero i nati nel 1960. Che sono quelli che compiono i 67 anni di età nel 2027 ed a cui non basteranno questi anni che invece bastano oggi, ma ci vorranno 3 mesi in più.

Ecco chi dovrà arrivare a 67 anni e 3 mesi e lavorare fino alla soglia dei 43 anni e 4 mesi

I nati nel 1960 che compiono 67 anni di età nel 2027 per andare in pensione dovranno aspettare 3 mesi in più. Perché con le pensioni di vecchiaia con 20 anni di contributi, dovranno raggiungere 67 anni e 3 mesi di età anagrafica. E chi punta alle pensioni anticipate, dovrà aspettare sempre 3 mesi in più, perché dovrà lavorare fino a 43 anni e 1 mesi.

A dire il vero, su quest’ultima misura servono anche 3 mesi di finestra come oggi. Perché effettivamente visto che la decorrenza del trattamento è di 3 mesi posticipata, già oggi c’è chi resta al lavoro fino ai 43,1 anni di versamenti. E nel 2027 probabilmente dovrà aspettare di arrivare a 43,4 anni di contributi per lasciare il lavoro.

I nati nel 1960 furono penalizzati già in passato

I nati nel 1960 che saranno i primi a dover probabilmente raggiungere i 67 anni e 3 mesi di età per andare in pensione di vecchiaia, sono anche quelli che furono penalizzati dallo stop del 2021 alla quota 100. Infatti nel 2022 la quota 100 non fu attiva e fu sostituita dalla quota 102 che innalzò di due anni l’età della misura.

La quota 100 si centrava con 62 anni di età e 38 anni di versamenti. La quota 102 con 64 anni di età e 38 anni di versamenti. Anche in quel caso chi fu penalizzato? Ma naturalmente i nati nel 1960. Perché compivano 62 anni nel 2022, anno in cui di colpo non bastava più arrivare a 62 anni per la pensione dei quotisti, ma bisognava arrivare a 64 anni. Lasciando i nati nel 1960 con un autentico cerino in mano.