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Pensioni a 67 anni per tutti nel 2024, ecco cosa cambia

Cosa cambia per la pensione a 67 anni di età nel 2024.

La pensione a 67 anni di età si estende ad un numero maggiore di lavoratori. La domanda però sorge spontanea. Se 67 anni di età è quella pensionabile, come mai si estende questa opportunità? La risposta però è altrettanto spontanea. Per via del sistema contributivo, non tutti i lavoratori in questi anni, hanno avuto la possibilità di andare in pensione con 67 anni di età. Anche se avevano raggiunto la quota minima di contributi prevista che era e resta sempre pari a 20 anni. Nel 2024 però cambia tutto. E la pensione di vecchiaia diventa aperta davvero alla generalità dei lavoratori.

La pensione a 67 anni nel 2024, ecco i requisiti

Per andare in pensione  a 67 anni di età, i lavoratori devono raggiungere la carriera contributiva minima di 20 anni di contributi. Si tratta della pensione di vecchiaia ordinaria. La misura è strutturale e dal primo gennaio 2019 per via dell’aspettativa di vita, è passata da 66 anni e 7 mesi a 67 anni. Nel 2024 e probabilmente fino al 2026, non aumenteranno i requisiti. Fino al 31 dicembre 2023 però, il lavoratore che ha iniziato a versare i contributi, a prescindere che siano effettivi, figurativi o volontari, deve, per poter andare in pensione, raggiungere un assegno pari ad almeno 1,5 volte l’assegno sociale. Altrimenti pur se con una carriera di contribuzione versata superiore a 20 anni, la pensione non viene concessa. 

Nel 2024 via un vincolo e pensione estesa a molti lavoratori

Quasi 755 euro di pensione al mese, a tanto ammonta nel 2023 il limite al di sotto del quale la pensione di vecchiaia a chi non ha contributi nel regime retributivo, non viene concessa. E come detto, nemmeno a 67 anni di età e con 20 o più anni di contributi. Dal 2024 però questo vincolo viene eliminato. Pertanto tutti i lavoratori, a prescindere dal lavoro svolto, dal genere o dalla data del primo versamento contributivo, potranno andare in pensione.