Partiamo da alcune considerazioni. L’INPS nel suo ultimo rapporto sullo stato del sistema previdenziale mise in luce un dato. E cioè che in Italia in pensione si va in media a 64 e 8 mesi di età. Troppo presto secondo molti esperti. Eppure il credo collettivo è differente. Da quando è entrata in vigore la riforma Fornero le pensioni sono diventate sempre più difficili da prendere. Con requisiti sempre maggiori. Con una età pensionabile che, fissata com’è a 67 anni, costringe persone anziane a restare al lavoro anche se svolgono lavori usuranti, gravosi e pesanti.
E le pensioni anticipate ordinarie ormai arrivate alla soglia dei 43 anni di contributi da racimolare, diventano poco fruibili se non da chi ha avuto la fortuna e la forza di lavorare fin da giovane in maniera continua e duratura, praticamente senza interruzioni. Escludendo peraltro dalla pensione anticipata i laureati.
Perché le pensioni anticipate mal si sposano con un percorso di studio che porta alla laurea
Se è vero che le scuole superiori, sempre senza intoppi, si finiscono a 19 anni di età. Tra corso di laurea quinquennale, specializzazioni, praticantati e altre tappe pre-lavorative, l’avvio di una carriera per un laureato è nell’ordine dei 30 anni o poco prima. Significa che la normativa di oggi ad un laureato concede la pensione anticipata senza limiti di età, cioè quella che molti chiamano “pensione con il massimo dei contributi”, solo a 70 anni inoltrati. Ed ecco che arriva un progetto di cui da tempo si parla, Rendere i periodi di studio utili alla pensione. In modo tale da consentire pensionamenti anche a 60 anni di età.
Pensioni anche a 60 anni: riscatto gratis dei periodi di studio e addio alla riforma Fornero
Rendere validi ai fini pensionistici, tanto per il calcolo di una pensione che per il diritto alla stessa pensione è ciò che oggi permette il riscatto della laurea. Un riscatto oneroso, a spese del lavoratore che di fatto se vuole utilizzare questi periodi deve per forza di cose “comprare” i suoi contributi. Recuperando così fino a 5 anni per andare in pensione prima o per prendere una pensione più alta.
Oggi esiste il riscatto della laurea, ma a pagamento. E sempre a carico del diretto interessato è anche il riscatto della laurea agevolato.
Da tempo però c’è chi propone un riscatto della laurea gratis. Una norma che ad oggi non esiste ma che adesso torna in auge per via di un emendamento presentato in Parlamento e per una petizione avviata nel comparto scuola da Anief.
La petizione di Anief e cosa dovrebbe cambiare sulle pensioni
A dire il vero anche nella legge di Bilancio 2023 ci fu un emendamento di questo genere, che proponeva il riscatto gratuito degli anni dedicati allo studio universitario agli under 36. Una proposta a cui non è stato dato seguito naturalmente. Adesso se ne riparla, anche se diversamente dal passato. Come si legge su diversi siti specializzati nelle questioni della scuola, e dove vengono riportate le parole di Marcello pacifico, Presidente nazionale dell’Anief, è stato depositato un emendamento che prevede il riscatto gratis per la laurea degli under 30.
Il sindacato ha indetto una petizione che pare stia avendo successo con cui si chiede il pensionamento a 60 anni, con il massimo contributivo e il riscatto gratuito della laurea per il personale docente e scolastico in genere.
Quando proprio il numero uno di Anief lanciò la petizione, disse testualmente che “serve riconoscere al personale docente e scolastico la stessa finestra per la pensione di limite anagrafico a 60 anni prevista per il personale delle forze militari e di polizia”. In pratica, stesso trattamento dei militari, anche sul riscatto della laurea che per esempio è previsto per gli ufficiali delle forze militari in quanto titolo di accesso alla professione.