Sono tre le novità che il Governo ha deciso di introdurre con la nuova Legge di Bilancio per le pensioni. E nascono tre nuove possibilità di andare in pensione nel 2023. Tutto dipende da età e contributi per tutte e tre le misure. Infatti possiamo dire che per le pensioni anticipate 2023 con età da 58 a 63 e contributi da 30 a 41 anni, le vie di uscita diventano tante. Occorre attendere ancora qualche giorno, perché qualcosa andrà limato, come per esempio su opzione donna. Ma proprio questa misura, insieme a Quota 103 e Ape sociale rappresentano le materia da approfondire.
Pensioni anticipate 2023 con le nuove misure partorite dal Governo
In pensione nel 2023 si potrà andare con ben tre nuove misure, anche se due di queste sono solo una riproposizione con allungamento della scadenza, di misure sperimentali e in via di cessazione. Per esempio c’è l’Ape sociale che tornerà ad essere fruibile, come lo è stato quest’anno, per 4 macro categorie di lavoratori. E resterà intatto il meccanismo, comprese le limitazioni. L’Ape infatti sarà anche nel 2023:
- di importo limitato a massimo 1.500 euro al mese;
- un assegno che accompagna alla pensione che cessa al compimento dei 67 anni di età;
- una misura non reversibile in caso di prematuro decesso del beneficiario;
- priva di maggiorazioni sociali, tredicesima, assegni familiari e integrazioni al trattamento minimo.
I requisiti resteranno i soliti e perciò:
- almeno 63 anni di età;
- almeno 30 anni di contributi versati per caregivers, invalidi, disoccupati e almeno 32 o 36 anni di contributi per i lavori gravosi;
- almeno 6 mesi di assistenza al parente stretto convivente e disabile grave;
- Lavoro gravoso svolto per 6 degli ultimi 7 anni o per 7 degli ultimi 10 anni.
Opzione donna ancora in alto mare
Se c’è una misura su cui produrre regole per il 2023 è ancora solo una semplice ipotesi è opzione donna. La misura è quella su cui l’esecutivo dovrà ancora discutere in vista del passaggio parlamentare della manovra. Sembra che in seno alla maggioranza del Governo qualcosa su come stia nascendo la proroga di opzione donna non torna. Infatti ci sono delle limitazioni nella misura, che negli anni scorsi non erano presenti. E che limitano la platea delle lavoratrici. Al momento, se la posizione del Governo non cambierà, nel 2023 potranno accedere ad opzione donna le lavoratrici che:
- hanno compiuto 58 anni di età se hanno avuto due figli, 59 anni di età se hanno avuto un solo figlio e 60 anni di età con nessun figlio;
- hanno maturato 35 anni di contributi versati;
- sono alternativamente caregivers, invalidi, disoccupati o alle prese con crisi aziendali.
La Quota 103 per le pensioni anticipate 2023 con età da 58 a 63
La principale novità pensionistica del 2023 sarà senza dubbio la Quota 103. Pensioni anticipate 2023 con età da 58 a 63 e contributi da 30 a 41 anni significa che la soglia dei 41 anni di contribuzione è insita in questa Quota 103. Infatti potranno andare in pensione, senza limiti particolari di platee come invece ci sono per opzione donna e per l’Ape sociale, i lavoratori che:
- hanno compiuto almeno 62 anni di età;
- hanno completato almeno 41 anni di contributi versati.
La misura è una prosecuzione di quanto iniziato con la Quota 100 dal 2019 al 2021 e con la Quota 102 per il solo anno 2022. Pertanto dovrebbero restare inalterati i limiti della misura e cioè:
- almeno 35 anni di contributi devono essere senza considerare quelli figurativi per malattia o disoccupazione;
- divieto di cumulo con redditi da lavoro differenti da quelli da lavoro autonomo occasionale fino a 5.000 euro annui.