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Pensioni anticipate anche a 62, 63 o 64 anni, ecco come fare

Come anticipare di qualche anno la pensione e perché le possibilità non mancano.

L’ultimo aggiornamento sulle regole di pensionamento, hanno ridato la possibilità di poter uscire con le pensioni, già a 62 anni. Ma ci sono possibilità discrete anche ad età superiori, e perfino per chi ha maturato i requisiti per misure ormai cessate ma con il diritto che rientra nella cristallizzazione.

La nuova pensione a 62 anni nel 2023, ecco i requisiti

assegno sociale

Senza particolari vincoli, senza differenze di genere, senza distinzioni tra categorie di lavoratori. La nuova pensione con quota 103 è ormai definita. Ed è una misura universale, che vale per l’intera collettività dei lavoratori. Ma bisogna raggiungere i requisiti prefissati, sia anagrafici che contributivi. Una classica misura a quote con i vincoli che riguardavano le altre misure precedenti di questo genere. Infatti chi uscirà nel 2023 con la quota 103 non potrà lavorare se non svolgendo piccoli lavori che rientrano nel lavoro autonomo occasionale fino a 5.000 euro annui. Serviranno almeno 62 anni di età ed almeno 41 anni di contributi versati. Di questi, 35 effettivi da lavoro e cioè senza considerare quelli da disoccupazione o malattia.

A 64 anni sia i contributivi puri che i vecchi beneficiari della quota 102 o della quota 100

Chi ha già raggiunto i 64 anni di età e completa i 41 anni di contributi versati può rientrare nella quota 103. Ma anche con 40 anni di contributi, nel 2023 potrebbero uscire quanti raggiungono i 64 anni di età. Infatti con 40 anni di contributi nel 2023, è probabile che al 31 dicembre 2021 era stata completata la carriera di 38 anni che all’epoca valeva, insieme ai 62 anni di età per la quota 100. Il diritto alla quota 100 è cristallizzato. Quindi, vale anche nel 2023 per chi ha maturato i requisiti entro la scadenza della misura del 2021. Lo stesso vale per la quota 102 scaduta il 31 dicembre scorso. Chi ha compiuto 64 anni di età nel 2022 ed allo stesso tempo aveva completato i 38 anni di contribuiti, anche non uscendo dal lavoro nel 2022, ha ormai il suo diritto acquisito. Significa che nel 2023 potrà ancora godere del beneficio della quota 102.

A 64 anni di età con 20 anni di contributi per le pensioni

Con carriere più corte, perché bastano anche solo 20 anni di versamenti, e con 64 anni di età, c’è pure la pensione anticipata contributiva. Che riguarda chi ha iniziato a lavorare dopo il 1995 e trova alla data di liquidazione, un rateo mensile di pensione pari o superiore a 2,8 volte l’assegno sociale (oltre 1.400 euro al mese di pensione). Questa è l’unica alternativa a 64 anni di età (se si escludono prestazioni per invalidi), rispetto alle pensioni per quotisti o a quelle distaccate dai limiti di età come la quota 41 per i precoci o la pensione anticipata ordinaria.