Il sistema pensionistico italiano è particolare. Su questo pochi dubbi. Infatti oggi analizziamo un caso davvero particolare. Due misure, con due diverse pensioni anticipate, entrambe con la stessa carriera contributiva necessaria. Solo che una è tagliata del 30% se non oltre, mentre l’altra no. E i dubbi su come monetizzare al massimo la propria uscita dal lavoro sono sempre tanti.
Pensioni anticipate: due misure, stessi contributi ma importo diverso, e scappano 700 euro
Due lavoratori entrambi con 41 anni di contributi versati, con lo stesso montante contributivo, possono lasciare il lavoro subito nel 2024. Infatti sono due le misure che permettono questo genere di uscita dal mondo del lavoro. Una è la quota 103, l’altra è la quota 41 per i precoci. Una si completa solo a partire dai 62 anni di età. L’altra non prevede limiti anagrafici, ma bisogna rispettare un vincolo aggiuntivo sulla contribuzione, perché servono almeno 52 settimane (12 mesi) di versamenti, anche discontinui, prima dei 19 anni di età. Fin qui tutto normale, perché sono due misure perfettamente fruibili e quindi nulla da obiettare. Le differenze tra le due misure riguardano il calcolo della prestazione. Che per una via è molto peggiore dell’altra.
Le differenze a parità di contribuzione sono elevate
Prendiamo due colleghi di lavoro che hanno entrambi 62 anni di età e 41 anni di contributi. Il primo, avendo iniziato a lavorare prima dei 19 anni ed avendo un anno pieno di contributi prima di tale età, può lasciare il lavoro con la quota 41 per i precoci. Il secondo invece deve passare alla quota 103, non potendo vantare 12 mesi di versamenti prima del diciannovesimo anno di età. Tutti e due vanno in pensione, anche se con la quota 41 la decorrenza è posticipata di 3 mesi e con la quota 103 di 7 mesi nel settore privato. Tutti e due vanno in pensione, ma se in base al montante contributivo e alla parte retributiva della prestazione, la loro pensione doveva essere pari a 2.500 euro lordi al mese, solo uno dei due la prenderà intera. L’altro infatti non arriverà a superare 1.750 euro al mese. Oltre 700 euro di differenza solo per via di un calcolo della pensione nettamente diverso tra i due.
Ecco i grandi penalizzati dalle pensioni anticipate
Con la quota 41 il calcolo della pensione è misto. Infatti per i periodi di lavoro fino al 31 dicembre 1995 si applica il calcolo retributivo, mentre per i periodi successivi quello contributivo. ma se il lavoratore ha 18 anni di contributi (o più, ndr), già al 31 dicembre 1995, il calcolo retributivo si estende al 31 dicembre 2011 mentre retributivo solo successivamente. Ed è questo il caso di chi perde oltre il 30% di pensione per il solo fatto di essere costretto, non avendo un anno di versamenti prima dei 19 anni di età, a scegliere la quota 103 e non la quota 41. Perché la quota 103 obbliga il lavoratore ad accettare le regole di calcolo meno favorevoli.