Una misura che non è piaciuta a tutti, spesso criticata e non rinnovata nel 2024, potrebbe tornare utile nel 2025. Non fosse altro perché la misura consentirebbe di nuovo la pensione anticipata con 62 anni di età. Oppure con 37 anni e 10 mesi di contributi. In pratica, in pensione 5 anni prima rispetto ai requisiti ordinari tanto per le pensioni di vecchiaia che per le pensioni anticipate. Parliamo dei contratti di espansione, una soluzione utile a favorire il pensionamento dei dipendenti più anziani delle aziende. Cioè quelli che si trovano a 5 anni dai requisiti ordinari per le loro quiescenze.
Pensioni anticipate: nel 2025 basteranno 62 anni o 37,10 anni di contributi?
Se ne parlava già durante la trattazione del DDL Lavoro. Perché attivare di nuovo i contratti di espansione che stranamente il governo non prorogò dopo il 2023, è una cosa che sicuramente potrebbe tornare in auge con la prossima legge di Bilancio. Perché è una misura che al solito rapporto tra lavoratori e INPS tira dentro anche le organizzazioni sindacali e il datore di lavoro. Una misura che ha come obiettivo il favorire il ricambio generazionale per quelle aziende che votandosi alle nuove tecnologie per i cicli produttivi ed industriali, desiderano ridurre il personale e dotarsi di nuovo personale più idoneo alle innovazioni rispetto ai vecchi. Che nel frattempo godrebbero del favore di andare in pensione di fatto, con 5 anni di anticipo.
Il contratto di espansione in sintesi, ecco come funziona la pensione anticipata
Il contratto di espansione fu introdotto per la prima volta nel 2019 dal decreto Crescita. E negli anni successivi oltre ad essere sempre prorogato (fino al 2023, posi basta, ndr), è stato anche potenziato con costante allargamento dei beneficiari. La misura che nel 2023 consentiva nelle procedure di ristrutturazione aziendale ai datori di lavoro con almeno 50 dipendenti di mandare in pensione vecchi addetti e di assumerne di nuovi con il rapporto di 1 a 3 (un nuovo assunto ogni 3 pensionati), potrebbe essere una misura da introdurre nuovamente. come aggiunta alle misure già in vigore. o in aggiunta alle nuove in procinto di essere introdotte. Anche perché per come funziona, il contratto di espansione è a carico totale o quasi delle aziende. E per alcuni lavoratori si potrebbero aprire nuovamente le porte di una pensione a 62 anni o con 37,10 anni di contributi. Esattamente 5 anni prima dei 67 anni per la pensione di vecchiaia. Ed esattamente 5 anni prima dei 42,10 che servono agli uomini per andare a riposo con le pensioni anticipate ordinarie.
Pensione anticipata a 62 anni ma anche con solo 37,10 anni di contributi, ecco come
La misura si baserebbe, come prima, su un accordo in sede governativa tra datori di lavoro e rappresentanti sindacali delle organizzazioni più rappresentative in seno ad una determinata azienda. Nel contratto di espansione andavano riportati il numero dei lavoratori da mandare a riposo con un reddito ponte a carico dell’azienda e fino al raggiungimento dei requisiti per le pensioni ordinarie. Ma anche il numero dei nuovi assunti. in modo tale da avviare anche i corsi di formazione dei nuovi e di riqualificazione professionale per i vecchi rimasti. A contratto sottoscritto ed avviato dall’azienda, al lavoratore interessato da quella che a tutti gli effetti è un esodo incentivato, ecco la proposta di pensionamento. Che sempre lo stesso lavoratore ha facoltà di accettare o meno. Il datore di lavoro finanzia quindi la pensione anticipata di questi soggetti che accettano l’offerta. Che riceveranno dall’INPS l’assegno mensile spettante come fossero già in pensione per davvero.
I vantaggi per l’azienda e per il lavoratore
All’azienda il vantaggio di scaricare dall’onere a suo carico, il valore della Naspi spettante per ogni lavoratore pensionato in anticipo in modo tale da alleggerire l’esborso. E naturalmente tutti gli altri vantaggi della riorganizzazione aziendale, del taglio di personale e della dotazione di nuovi addetti più adatti alle innovazioni e meno costosi per via della minore anzianità di servizio. Infine per i lavoratori a 5 anni dalla pensione anticipata, l’azienda garantisce pure i 5 anni di contribuzione figurativa durante l’intera durata del prepensionamento.