Chi matura i requisiti per le pensioni nel 2025 potrà uscire dal lavoro e prendere il primo rateo di pensione in base alla misura prescelta. Infatti ci sono misure che prevedono decorrenza posticipata, altre che invece prevedono regole ordinarie e molto dipende da caso a caso. Pedr qualche lavoratore per esempio c’è da considerare una decorrenza fissa con una domanda da fare immediatamente o entro pochi giorni per non perdere il diritto alla pensione. Vediamo sulle pensioni anticipate del 2025 cos’è la scadenza del 28 febbraio da rispettare.
Pensioni anticipate nel 2025, scadenza 28 febbraio da rispettare
Maturare il diritto alla pensione, presentare domanda e alla fine prendere finalmente la pensione. Come detto molte cose cambiano da caso a caso, da lavoratore e da settore lavorativo a settore lavorativo. Per esempio ci sono prestazioni, come le pensioni di vecchiaia ordinarie che decorrono dal primo giorno del mese successivo a quello in cui si maturano almeno 20 anni di contributi e almeno 67 anni di età. Per esempio chi completa questi due requisiti nel mese di febbraio 2025 potrà considerarsi pensionato e potrà prendere il primo rateo di pensione dal primo marzo.
Poi ci sono misure che prevedono una finestra di decorrenza posticipata. Per esempio ci sono le pensioni anticipate ordinarie e contributive, oppure la quota 41 che prevede 3 mesi di finestra. Oppure ci sono misure come la quota 103 che prevedono 7 mesi se il lavoratore è un dipendente del settore privato e 9 mesi se è un dipendente del pubblico impiego. Proprio nel pubblico impiego c’è il caso particolare del comparto scuola. I lavoratori della scuola infatti hanno regole a parte come pensionamento. Infatti la data di pensionamento coincide con la data di avvio dell’anno scolastico. Cioè, in pensione dal primo settembre di ogni anno per chi completa i requisiti nello stesso anno.
Come cambiano le pensioni e le decorrenze delle pensioni
Nel comparto scuola è necessario “informare” la scuola di questo pensionamento a partire dal primo settembre dell’anno. Come si fa ad informare? Con la domanda di cessazione dal servizio che si produce sulla piattaforma Polis Istanze On Line. Le domande di cessazione per chi matura i requisiti per le pensioni nel 2025 sono scadute il 21 ottobre 2024. E questo particolare meccanismo, cioè con domande per il pensionamento dell’anno successivo che vanno prodotte prima della fine dell’anno precedente espongono ad un’altra anomalia che adesso il Ministero ha corretto come fa ogni anno. Perché ciò di cui parleremo adesso è un qualcosa che si ripete anno dopo anno.
Non tutti al 21 ottobre avevano la certezza di poter andare in pensione. Perché ci sono lavoratori che hanno compreso di poter andare in quiescenza solo dopo la legge di Bilancio che come sempre viene confermata a dicembre inoltrato, spesso tra Natale e Capodanno.
Ed è quello che è successo con la nuova manovra, che ha confermato quota 103, opzione donna e Ape sociale.
Le nuove domande di cessazione dal servizio
Solo dopo la pubblicazione della manovra di Bilancio e quindi dopo la scadenza delle domande di cessazione dal servizio del 21 ottobre 2024 alcuni lavoratori hanno capito che con opzione donna, quota 103 e Ape sociale potevano andare in pensione. Ecco quindi che adesso il Ministero ha annunciato l’imminente riapertura dei termini per le domande di cessazione dal servizio per chi deve andare in pensione dal primo settembre prossimo con una qualsiasi di queste tre pensioni anticipate 2025.
Scadranno il 28 febbraio le nuove domande di cessazione dal servizio quindi. E saranno proprio i lavoratori della scuola a dover provvedere in modo tale da adempiere a ciò che fino al 31 dicembre 2024 non si poteva fare. Per le ovvie ragioni citate.