Per prendere un trattamento dall’INPS senza la giusta carriera contributiva il contribuente interessato deve sfruttare alcune deroghe che il sistema previdenziale e assistenziale italiano mette in campo. Infatti un lavoratore privo dei vent’anni di contributi versati utili per andare in pensione non può che scegliere queste alternative. Una è l’Assegno sociale, che non prevede contribuzione. Ma con almeno 15 anni di contributi ci sono altre due misure da poter sfruttare. E adesso vedremo come funzionano.
Assegno sociale per chi non ha contributi, ecco come funziona
L’Assegno sociale è quella misura che si percepisce a 67 anni di età a prescindere dalla contribuzione versata. Basta rientrare nelle giuste categorie reddituali previste dalla normativa vigente. L’assegno sociale nel 2024 si centra a 67 anni di età e vale 534,41 euro al mese. La misura però si percepisce solo se gli interessati si trovano a rispettare le seguenti condizioni reddituali:
- 6.947,33 euro per una persona sola
- 13.894,66 euro per una persona coniugata.
Queste soglie sono quelle utili alla misura ma la cifra intera che come detto è pari a 534,41 euro, spetta a chi ha redditi pari a zero se singoli, o pari all’importo annuale dell’Assegno sociale per i coniugati. Chi ha redditi superiori a zero ma inferiori alle cifre sopra riportate, prenderà un trattamento ridotto e dato dalla differenza tra l’importo pieno dell’Assegno sociale e l’ammontare del reddito annuale. Con 5.000 euro di reddito annuo infatti l’Assegno sociale annuale è pari a 4.947,33 euro.
Pensioni con 15 anni di contributi, ecco le prime due deroghe Amato
Con 15 anni di contributi purché versati entro il 31 dicembre 1992 i lavoratori possono sfruttare la pensione di vecchiaia a 67 anni con la prima delle tre deroghe Amato. Sempre con 15 anni di contributi si può sfruttare pure l’autorizzazione ai versamenti volontari. Purché sia stata ricevuta dall’INPS entro la fine del 1992. In questo caso, come previsto dalla seconda deroga Amato, non serve aver iniziato a versare i contributi volontari. Ciò che conta è solo l’autorizzazione. Anche in questo caso pensione con 15 anni di contributi quindi.
La deroga per i discontinui e le opzioni contributive
Sempre con 15 anni di contributi si può andare in pensione anche con una terza deroga che è quella destinata a lavoratori che nella carriera hanno avuto spesso lavori saltuari e discontinui. Infatti basta che l’interessato possa vantare almeno 10 anni di lavoro coperti da meno di 52 settimane di contributi per anno. L’anzianità di iscrizione però deve essere vecchia di almeno 25 anni rispetto alla data di pensionamento che è sempre a partire dai 67 anni. Un’altra strada utile per andare in pensione con 15 anni di contributi è l’opzione contributiva. Servono 15 anni di contributi, bisogna accettare il ricalcolo contributivo della pensione e bisogna avere meno di 18 anni di contributi al 31 dicembre 1996 e più di 5 anni di contributi in data successiva, cioè nel sistema contributivo.