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Pensioni con 20 anni di contributi, novità 2025, chi risparmia sull’età e chi si complica la vita?

Le novità sulle pensioni con 20 anni di contributi per molti sono convenienti, per altri sono solo un’ulteriore complicazione.

La Legge di Bilancio 2025 introduce interessanti novità sulle pensioni di vecchiaia, quelle che richiedono 67 anni di età e 20 anni di contributi. I nuovi requisiti riguardano l’età di chi accede. La pensione di vecchiaia, quindi, si trasforma sdoppiandosi in due misure distinte: a parità di contributi sono richieste età diverse.

A monte di ciò va specificato pure che le novità previste, non sono solo queste e le altre, invece, penalizzano e complicano l’accesso alla pensione, soprattutto per chi ha solo 20 anni di contributi.

Novità pensioni con 20 anni di contributi

Le due pensioni che consentono di accedere alla pensione con 20 anni di contributi sono la pensione di vecchiaia e la pensione anticipata contributiva.

Nel primo caso sono richiesti 67 anni, nel secondo sono necessari 64 anni ma anche il rispetto di un terzo requisito.

Per la pensione di vecchiaia i 67 anni possono essere ridotti fino a 16 mesi per le donne con figli. Per le lavoratrici che hanno versato i propri contributi solo a partire dal 1996, in presenza di figli l’età di accesso alla pensione si riduce in questo modo:

  • di 4 mesi in presenza di un solo figlio, accesso a 66 anni e 8 mesi;
  • di 8 mesi in presenza di 2 figli, accesso a 66 anni e 4 mesi;
  • di 12 mesi in presenza di tre figli, accesso a 66 anni;
  • di 16 mesi in presenza di quattro figli, accesso a 65 anni e 8 mesi.

Le lavoratrici possono utilizzare questo tipo di pensionamento se hanno maturato un assegno pari almeno all’assegno sociale (534,41 euro al mese).

Lo stesso beneficio è riservato a chi rientra nella pensione anticipata contributiva, a 64 anni con 20 anni di contributi versati a partire dal 1996. In questo caso l’età di accesso si riduce:

  • di 4 mesi in presenza di un solo figlio, accesso a 63 anni e 8 mesi;
  • di 8 mesi in presenza di 2 figli, accesso a 63 anni e 4 mesi;
  • di 12 mesi in presenza di tre figli, accesso a 63 anni;
  • di 16 mesi in presenza di quattro figli, accesso a 62 anni e 8 mesi.

Per accedere a questa pensione, però, è richiesto un importo più alto dell’assegno maturato e nello specifico deve essere di 3 volte l’assegno sociale Inps, che si riduce a 2,8 volte per le donna con un figlio e a 2,6 volte per quelle con un solo figlio.

Chi si complica la vita con le novità?

Alcune delle novità 2025 non sono, però, affatto vantaggiose per chi accede alla pensione. Le due pensioni contributive sopra descritte possono essere limitanti per chi ha avuto carriere discontinue o brevi perché in questo caso sarà molto difficile raggiungere il requisito dell’importo dell’assegno richiesto dalla normativa.

Anche se le donne con figli sono leggermente avvantaggiate, sia dall’età che nell’importo dell’assegno, va sottolineato che soprattutto con il contributivo puro risulta essere molto difficoltoso garantirsi una pensione di importo abbastanza alto che consenta l’accesso a 64 anni. Quello che bisogna tenere presente per il 2025, infatti, è che con la rivalutazione allo 0,8% si alza anche l’importo dell’assegno sociale (Anche se non di molto) rendendo le cose ancora più difficili a chi vuole andare in pensione con 20 anni di contributi (non ha nessun problema chi ricade nel sistema misto per cui non è richiesto un importo dell’assegno minimo).

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