Se la riforma delle pensioni che serve per superare la legge Fornero è difficile da portare a casa da parte del governo Meloni, la riforma del Fisco prosegue spedita. Ed è interessante anche per i pensionati questa cosa. Perché dalla riforma del fisco rischiano di uscire buone nuove anche sulle pensioni. I redditi da pensione a livello di tassazione sono pari ai redditi da lavoro.
Perché sono anche essi assoggettati all’Imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF). Già nel 2024 c’è stata la rimodulazione degli scaglioni IRPEF. Un passaggio da 4 a 3 scaglioni che ha impattato anche sui pensionati.
Ed anche il nuovo ritocco all’IRPEF che cambierebbe stavolta non il numero degli scaglioni ma le aliquote e le soglie reddituali, potrebbe nascondere una buona nuova per i pensionati.
Pensioni con meno tasse nel 2025 ma quanto aumentano davvero?
C’è la concreta possibilità di avere pensioni più alte nel 2025 per via del cambiamento dell’IRPEF. Nel 2023 il primo scaglione di imposta sui redditi era con aliquota al 23% per redditi fino a 15.000 euro. La seconda aliquota e quindi sul secondo scaglione per redditi sopra 15.000 euro e fino a 28.000 euro, si passò dal 27% al 25%.
La terza aliquota invece, per redditi sopra 28.000 e fino a 50.000 euro, passò dal 38% al 35%. L’ultima aliquota per redditi superiori fu confermata al 43%. Il 2024 segnò il passaggio da 4 scaglioni a 3 e il primo ha inglobato il secondo.
Quindi per i contribuenti con redditi fino a 28.000 euro l’aliquota è diventata del 23%. Oggi per i contribuenti con redditi da 28.000 euro a 50.000 euro l’aliquota è del 35% e per redditi ancora superiori resta invariata al 43%.
Nel 2024 coloro che hanno trattamenti sopra 15.000 euro hanno goduto di aumenti di pensione che sono arrivati a 260 euro annui per i redditi da 28.000 euro a salire.
Per chi aumenteranno le pensioni nel 2025 grazie alla nuova IRPEF?
Adesso si pensa a far passare il secondo scaglione ad aliquota 33%. Ben 2 punti percentuali in meno per i contribuenti con redditi sopra 28.000 euro e fino a 50.000 euro.
Anzi, potrebbe essere ritoccato anche il limite massimo da considerare dentro il secondo scaglione che da 50.000 passerebbe a 60.000 euro, allargando il vantaggio. Per la parte di pensione oltre 28.000 euro e fino a 60.000 euro l’aliquota sarà del 33%. Il titolare della pensione che per importo è pari esattamente a 60.000 euro, si troverebbe con un risparmio sull’IRPEF di 1.140 euro all’anno.
In effetti questo pensionato adesso paga il 23% sui primi 28.000 euro, il 35% sui 22.000 euro successivi fino ad arrivare a 50.000 euro ed il 43% per gli ultimi 10.000 euro fino ad arrivare a 60.000 euro. Con la modifica, sui primi 28.000 euro pagherà sempre il 23%, mentre sui restanti 32.000 euro per arrivare ai citati 60.000 euro, pagherà il 33%. Un risparmio di 110 euro al mese quindi.