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Pensioni contributive con 5 e 20 anni di contributi, le novità 2025

Quali novità potremmo trovare sulla Legge di Bilancio sulle pensioni contributive con 5 e 20 anni di contributi? Vediamo cosa potrebbe succedere.

Quali sono le novità da aspettarci per le pensioni contributive che richiedono 5 e 20 anni di contributi per il prossimo anno? Queste tipologie di pensioni possono subire modifiche e alterazioni, visto che la pensione a 64 anni lo scorso anno ha visto modificare il requisito dell’importo dell’assegno?

Vediamo cosa bolle in pentola e cosa ha in programma di inserire nella prossima Legge di Bilancio l’esecutivo a questo proposito.

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Pensioni contributive con 5 e 20 anni di contributi

Quali sono le pensioni contributive? Essenzialmente si tratta della pensione anticipata contributiva che si ottiene a 64 anni con soli 20 anni di contributi, ma la prestazione richiede che si rispetti un altro requisito, quello dell’importo dell’assegno che deve essere di importo pari a:

  • 3 volte l’assegno sociale Inps per la generalità dei lavoratori;
  • 2,8 volte l’assegno sociale per le donne con almeno un figlio;
  • 2.6 volte l’assegno sociale per le donne con almeno 2 figli.

Fino al 2023 la misura richiedeva, per tutti, che l’importo dell’assegno fosse di 2,8 volte l’assegno sociale. Fermo restando che per le donne con almeno 2 figli la novità del 2024 ha comportato un piccolo vantaggio e per quelle con un solo figlio non ha portato cambiamenti, per tutti gli altri lavoratori ha inasprito i requisiti di accesso.

L’altra misura è la pensione di vecchiaia contributiva che si ottiene a 71 anni con almeno 5 anni di contributi. Entrambe le misure sono accessibili soltanto ai lavoratori che hanno versato tutti i propri contributi nel solo sistema contributivo (chi ha iniziato a lavorare a partire dal 1996 e chi ha scelto il computo in Gestione Separata).

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Che novità nel 2025 per le pensioni contributive?

Attualmente l’esecutivo non ha annunciato nessuna novità al riguardo delle pensioni contributive ed è plausibile che non intervengano ulteriori modifiche alla pensione a 64 anni, visto che già in questo modo è diventata una pensione per pochi: raggiungere un importo della pensione pari a 3 volte l’assegno sociale con il sistema contributivo e con soli 20 anni di contributi, infatti, presuppone una carriera dagli importi molto elevati. Proprio per questo motivo, da sempre, questa prestazione non è mai stata molto usata dai lavoratori italiani.

Va ricordato, inoltre, che entrambe le misure, essendo contributive, restituiscono al lavoratore la pensione in base ai contributi effettivamente versati. Il sistema contributivo, da sempre, è quello maggiormente conveniente per il sistema previdenziale e quello maggiormente sostenibile, proprio per questo motivo appare improbabile che le due misure subiscano ulteriori aggiustamenti.