Nel mese di maggio molti pensionati stanno riscontrando un importo dell’assegno più basso rispetto ai mesi precedenti. Nessun errore nei pagamenti, nessun taglio imprevisto o ritardo nei conguagli: il motivo è l’effetto delle nuove disposizioni introdotte dalla Legge di Bilancio 2025, che ha modificato il sistema delle detrazioni fiscali per figli e familiari a carico.
Le detrazioni scomparse già da aprile
Il cambiamento non è improvviso: già ad aprile sono state eliminate alcune detrazioni fiscali, in particolare quelle legate ai carichi familiari, che in passato contribuivano a ridurre l’imposta netta da pagare. L’assenza di questi benefici fiscali ha quindi un impatto diretto sull’importo netto della pensione, che risulta più basso.
Le nuove regole non prevedono più la detrazione automatica, ma richiedono una dichiarazione aggiornata da parte del pensionato per ottenere eventuali ulteriori agevolazioni. Chi non rientra nei nuovi parametri previsti, si ritrova a maggio con un assegno più leggero.
Cosa dice la Legge di Bilancio 2025
La Legge di Bilancio 2025 ha puntato a una razionalizzazione delle detrazioni in ottica di semplificazione e di controllo della spesa pubblica. In quest’ottica, sono state eliminate o accorpate alcune detrazioni per carichi familiari, lasciando spazio a un sistema più selettivo, basato su condizioni economiche più rigorose.
Per i pensionati, questo si traduce in un assegno che, senza le detrazioni che prima venivano applicate automaticamente, subisce una riduzione netta a partire da aprile e confermata anche nel mese di maggio.
Con la Legge di Bilancio 2025, sono state introdotte importanti modifiche alle detrazioni fiscali per carichi familiari, che hanno effetti diretti anche sull’importo netto delle pensioni percepite.
Detrazioni per figli a carico
A seguito dell’introduzione dell’Assegno Unico Universale, le detrazioni per figli a carico già dal 2023 non erano più riconosciute ai figli fino a 21 anni poiché già coperti dall’Assegno Unico. Con la novità 2025, invece, sono tagliate ai figli che hanno compiuto i 30 anni, anche se sono fiscalmente a carico. Le detrazioni spettano solo per i figli di età compresa tra i 21 e i 30 anni a patto che abbiano un reddito che permetta loro di essere considerati fiscalmente a carico (4.000 euro per chi non ha compiuto i 24 anni, 2.841 euro per chi li ha compiuti)
Detrazioni per altri familiari a carico
La riforma ha anche ristretto l’ambito delle detrazioni per “altri familiari a carico”. Dal 2025, sono riconosciute solo per gli ascendenti conviventi del contribuente.
Chi sono gli ascendenti? Gli ascendenti sono, in pratica, i genitori, i nonni o i bisnonni, purché conviventi e fiscalmente a carico (cioè con reddito non superiore a 2.840,51 euro l’anno).
Chi ritiene di avere ancora diritto alle detrazioni può verificare la propria posizione fiscale e presentare l’apposita documentazione attraverso il portale INPS o rivolgendosi a un CAF o patronato. È importante aggiornare la propria situazione per evitare ulteriori perdite nei mesi successivi.