Molti italiani e molte famiglie hanno a che fare con problemi piuttosto seri legati alle disabilità. I problemi sono sempre problemi, ma in Italia esistono delle normative di salvaguardia che alleggeriscono i problemi, per quanto problemi fisici, mentali e di salute in genere possono essere alleggeriti.
Resta il fatto che agevolazioni, misure e prestazioni per i disabili ed in alcuni casi per i caregivers, cioè per chi li assiste sono davvero cose diffuse. E dentro quello che può essere considerato un grande contenitore di queste agevolazioni, entrano anche le pensioni e i bonus invalidi con legge 104.
Pensioni e bonus invalidi e legge 104, ecco agevolazioni, anticipi e prestazioni
Per gli invalidi ci sono diverse misure di pensionamento agevolato già in vigore. E ci sono misure di pensionamento agevolato pure per i caregivers. Partiamo dall’Ape sociale, anche se le stesse medesime categorie a cui l’Anticipo Pensionistico si applica, entrano pure nella Quota 41 per i precoci. Si tratta di due misure di pensionamento anticipato che alla pari di opzione donna, hanno nei caregivers e nei disabili una delle categorie a cui le stesse misure consentono di abbandonare prima il lavoro.
Disabili e sussidi, ecco cosa offre la normativa
Ma lasciando per un momento da parte le prestazioni previdenziali e le pensioni, per gli invalidi oggi c’è anche un autentico sussidio chiamato Assegno di Inclusione. Parliamo del nuovo sussidio contro la povertà che ha preso il posto del reddito di cittadinanza a partire dallo scorso primo gennaio 2024. Ed anche se il disabile non è il richiedente dell’Assegno di Inclusione, in quanto a scala di equivalenza, lo stesso invaldio vale di più E quindi genera una parte di Assegno si Inclusione più alto. Lo stesso che accade quando il disabile è un figlio per cui il genitore prende l’Assegno Unico sui figli a carico al di sotto dei 21 anni di età. Importi più alti anche per questa misura se il figlio è disabile.
Pensioni anticipata per invalidi e caregivers
Tornando alle pensioni, se l’interessato è riconosciuto con una invalidità pensionabile superiore all’80% c’è la pensione di vecchiaia anticipata. E l’interessato può andare in pensione a 56 anni se è una donna o a 61 anni se è un uomo. In ogni caso, bastano 20 anni di contributi a prescindere dal genere. Sempre sulle pensioni non si può non tornare a parlare di Opzione donna. Una misura che consente il pensionamento per le lavoratrici invalide e anche per chi assiste invalidi, cioè per le caregivers. Il vantaggio in questo caso è quello dell’uscita con 61 anni di età senza figli, con 60 anni di età con un figlio e con 59 anni di età con due o più figli. E sempre con 35 anni di contributi almeno.
Da quota 41 all’Ape sociale, ecco le prestazioni per invalidi e caregivers
Quota 41 precoci e Ape sociale, citate in premessa, sono due misure diverse come requisiti di uscita, ma in ogni caso possono accedervi gli invalidi almeno al 74%. Oppure i caregivers che hanno a che fare con un parente disabile grave da assistere e che convivono con lp’invalido da almeno 6 mesi. Il requisito della convivenza vale per opzione donna, per l’Ape sociale e pure per quota 41 per i precoci. Per la quota 41 serve solo aver maturato 41 anni di contributi in tutto, 35 anni di contributi effettivi da lavoro e 12 mesi versati prima di aver compiuto 19 anni di età. Per l’Ape sociale invece servono 63,5 anni di età e 30 anni di contributi.
Tutto il resto che c’è in materia di agevolazioni disabili
Se le pensioni come abbiamo visto sono agevolate, non da meno è il lavoro. Esiste un Bonus assunzioni disabili, che garantisce ad enti del terzo settore, agevolazioni sul costo del lavoro in sede di assunzione di disabili sotto i 35 anni di età. Dalla UE inoltre c’è uno strumento chiamato Disability Card, che offre diversi servizi ai portatori di handicap. Per i genitori di figli disabili, se monoreddito, oltre alla già citata maggiorazione sull’Assegno Unico e Universale sui figli a carico sotto i 21 anni c’è anche un contributo da richiedere sotto forma di sussidio. E poi naturalmente, l’IVA sull’acquisto di determinati strumenti che per i disabili è agevolata, le detrazioni e le deduzioni che si possono sfruttare con le dichiarazioni dei redditi, e l’esonero dal versamento di alcuni balzelli e tasse varie.