Il decreto del 16 novembre, che fissa le rivalutazioni delle pensioni per il 2021, è stato pubblicato in Gazzetta Uffiaicle entrando in vigore.
Aumento irrisorio per gli assegni pensionistici il prossimo anno a causa dell’andamento negativo dell’inflazione nei primi 9 mesi del 2020.
Rivalutazione pensioni 2021
Il decreto in questione ha fissato la rivalutazione degli assegni previdenziali per il 2021 nella misura dello 0,5% (contro lo 0,4% previsionale), ma il tasso di iflazione previsionale è stato fissato allo 0,0% (in realta era al negativo dello 0,3% ma il valore, non potendo essere minore a 0 è stato portato a 0).
Ma di quanto aumenteranno le pensioni? Il conguaglio sarà pari allo 0,1%. Vista l’inflazione al negativo le pensioni pagate nel 2020 subiranno un conguaglio pari allo 0,1% riespetto all’importo in godimento al 31 dicembre 2019. Questo in virtù della differenza del dato definitivo (0,5%) rispetto a quello previsionale di inizio anno (0,4%).
Ma in concreto questo cosa significa? Che i pensionati nel corso del 2020 hanno percepito una pensione più bassa di un importo variabile da 1 a 2 euro al mese e proprio per questo con il cedolino di gennaio 2021, riceveranno quanto erogato in meno nel corso del 2020: si tratta di una cifra a conguaglio che oscilla dai 15 ai 25 euro, cifra che i pensionati troveranno nel cedolino di gennaio.
La pensione, inoltre, nel 2020 sarà più ricca di un importo pari alla stessa rivalutazione che porterà ad un incremento di 1 o 2 euro della pensione mensile.