I pensionati che svolgono anche lavoro autonomo hanno tempo fino al 30 novembre per comunicare all’INPS i redditi da lavoro conseguiti nel corso del 2021 che sono oggetto del parziale divieto di cumulo con le pensioni.
Chiamati all’adempimento sono tutti i pensionati con decorrenza entro il 2021 che sono soggetti al divieto di cumulo parziale dei redditi da lavoro autonomo con quelli di pensione; allo stesso tempo i pensionati saranno chiamati anche a produrre una dichiarazione preventiva per i compensi percepiti nel corso del 2022.
Per quali misure va presentata la dichiarazione entro il 30 novembre?
Come ben sappiamo moltissime misure previdenziali non vietano il cumulo con i redditi da lavoro autonomo o dipendente. Ma ce ne sono ancora alcune per le quali è necessario presentare dichiarazione poiché prevedono il divieto di cumulo parziale come:
- assegno ordinario di invalidità liquidato con anzianità contributiva inferiore ai 40 anni e che abbia avuto decorrenza successiva al 31 dicembre 1994
- trattamenti di invalidità con l’esclusione della pensione di inabilità (ch è incumulabile con reddito da lavoro) liquidati con anzianità contributiva inferiore ai 40 anni e che abbiano avuto decorrenza successiva al 31 dicembre 1994
- trattamenti pubblici privilegiati
Per tutti i pensionati che nel corso del 2021 abbiano avuto un reddito da lavoro autonomo pari o inferiore a 6669,13 euro non sarà applicata alcuna decurtazione all’assegno percepito.