Arriva finalmente la sentenza definitiva sull’articolo 54 per il ricalcolo della pensione forze armate. Anche se la sentenza ha riconosciuto qualcosa e portato buone nuove a chi aveva almeno 15 anni di contributi nel 1995, sicuramente non ha portato tutto quello che ci si aspettava.
Pensione forze armate art.54
Si tratta della sentenza che mette fine al contenzioso sull’articolo 54 che prevede un miglior ricalcolo della pensione del militare.
Si tratta della sentenza 1/2021/QM/PRES-SEZ depositata in Segreteria il 4/1/2021 che porta ad una sorta di compromesso, riconoscendo un’aliquota di calcolo del 2,44% (invece del 2,93%) ma va ad escludere tutti i militari che al 31 dicembre 1995 non avevano maturato almeno 15 anni di servizio.
Il ricalcolo, quindi sarà applicato solo per alcuni militari ma non per tutti. La novella riguarda il personale cessato dal servizio con oltre 20 anni di contributi versati che vedrà il ricalcolo della pensione spettante, ma solo per la quota retributiva, con l’applicazione dell’aliquota del 2,44% a patto che al 31 dicembre 1995 avesse maturato almeno 15 anni di contributi.
L’aliquota del 2,44%, quindi, non sarà applicata alla quota retributiva della pensione per tutti i militari che alla stessa data non possono vantare i 15 anni di contributi versati.
Il ricalcolo della pensione, quindi, sarà tanto più alto quanti più anni di contributi si sono maturati prima del 1996.
A quanto ammonta il ricalcolo della pensione? Per chi ha circa 15 anni di contributi versati prima del 1996 l’importo da aggiungere al rateo pensionistico è di poco meno di 80 euro al mese (con un calcolo piuttosto approssimativo).
Come ottenere il ricalcolo? Per vedersi riconoscere il ricalcolo della pensione è necessario, però, presentare richiesta o diffida all’INPS visto che lo stesso non sarà riconosciuto in via automatica sulle pensioni già liquidate che, quindi, vanno ricalcolate.