Qualcuno può ritenerlo un luogo comune, un’accusa gratuita ma prima di fondamento ma effettivamente la legge Fornero che ancora oggi è in vigore, ha causato diversi mali del nostro sistema pensioni. E sono mali che continueranno a sortire effetto. Stando a quanto si apprende infatti, la via ormai sembra quella di nuovi inasprimenti su età e contributi, e di nuovi peggioramenti delle regole di calcolo delle pensioni.
Inasprimenti a 360 gradi, dipende dall’aspettativa di vita
Per le pensioni INPS, salgono età e contributi, scendono gli importi, e non è un semplice allarme perché a conti fatti questa potrebbe essere l’assoluta verità. Un primo accenno di quello che abbiamo detto si è materializzato già nel corso di questo 2025. Perché se è vero che sull’innalzamento dell’età pensionabile e dei contributi da versare probabilmente fino al 2026 tutti possono stare tranquilli, sul calcolo della pensione già nel 2025 c’è di che preoccuparsi.
Ogni biennio si aggiornano i coefficienti di trasformazione del montante contributivo in pensione. E nel 2025 sono stati aggiornati in peggio. Perché chi va in pensione nel 2025 e nel 2026 prende una pensione più bassa rispetto a chi lo ha fatto nel biennio di prima.
Perché le pensioni salgono come requisiti e scendono come importi?
Tutto dipende dall’aspettativa di vita della popolazione. Che se cresce, cioè se si vive più a lungo, fa peggiorare i coefficienti. L’INPS deve pagare una pensione per più tempo visto che in media il pensionato vive più a lungo, e allora ecco che la pensione liquidata diventa più bassa.
Solo un paio di volte l’aggiornamento biennale come stabilito dalla riforma Fornero sui coefficienti, ha prodotto un miglioramento delle regole di calcolo. Per esempio, dopo la pandemia, quando la vita media della popolazione è calata per via dei troppi decessi.
Pensioni INPS, salgono età e contributi, scendono gli importi! Altro colpo della riforma Fornero
Nel 2027 se il trend della vita media della popolazione continuerà a crescere, andrà ancora peggio ed a parità di montante contributivo ed età di uscita, chi lo farà nel 2027 e nel 2028 prenderà pensioni più basse rispetto a chi lo ha fatto nel biennio precedente. Allo stesso modo di quanto accaduto come detto prima, dal primo gennaio 2025.
Ma sempre per via della stima di vita della popolazione, c’è un altro aspetto dfa considerare. Che è quello dell’aumento dei requisiti per le pensioni. Perché se la popolazione vive più a lungo, le pensioni vanno allontanate affinché l’INPS non le paghi per troppo tempo. E dal 2027 si prepara, come stabilito sempre dalla legge Fornero con aggiornamento biennale, un inasprimento di 3 mesi, che porterà le pensioni di vecchiaia dai 67 anni di oggi ai 67 anni e 3 mesi. O le anticipate ad arrivare a 43 anni ed un mese che in aggiunta alla finestra trimestrale per la decorrenza, portano le pensioni a 43 anni e 4 mesi per le anticipate ordinarie.