Appare senza dubbio paradossale che ci siano lavoratori che non sfruttano alcune possibilità di pensionamento anticipato anche se ne hanno pienamente diritto. Proprio adesso che la pensione anticipata si è allontanata da tutti i lavoratori, perdere occasioni è davvero una cosa spiacevole. Il problema di fondo è che molte delle regole del sistema di previdenza sociale italiano sono poco conosciute è un pochino complicate da capire. C’è una possibilità che consente di uscire dal lavoro una volta completati 28 anni di contributi versati e già a partire dall’età di 63 anni. Un’occasione potenziale per molti lavoratori che sarà valida anche nel 2023. Ma di cosa si tratta davvero?
A 63 anni in pensione con 28 anni di contributi, ma solo in determinate circostanze
La possibilità di uscire con 28 anni di contributi versati è una cosa che molti non conoscono e che riguarda soprattutto le donne che hanno avuto figli. Infatti l’Ape sociale è una misura che consente il pensionamento diversi anni prima rispetto alla pensione di vecchiaia ordinaria. È vero però che al posto dei vent’anni di contributi che servono per la pensione di vecchiaia classica, per l’Ape sociale servono almeno trent’anni di contributi versati. A meno che non si rientri in un particolare perimetro di salvaguardia che riguarda proprio le lavoratrici madri. Infatti c’è una maggiorazione contributiva che altro non è che uno sconto sui contributi versati, che permette alla lavoratrice di evitare di dover completare per forza di cose i 30 anni di contributi versati.
Pensione anticipata con 28 anni di contributi
Un anno di sconto per ogni figlio avuto fino ad un massimo di due anni. È questo ciò che permette questa sorta di agevolazione per le donne lavoratrici. Naturalmente non bastano soltanto l’età e la contribuzione versata. Anche se al netto di questo sconto, per poter godere di questo Anticipo Pensionistico Sociale a carico dello Stato serve che le interessate rientrino anche in alcune particolari categorie. Pensione a 63 anni per le donne che risultano essere disoccupate, invalide almeno al 74% o se hanno iniziato ad assistere un familiare disabile grave da almeno sei mesi prima di presentare domanda.