Come è possibile andare in pensione ad una certa età, centrare finalmente l’uscita, ma grazie ad una particolare norma, recuperare anche oltre un anno di arretrati ed oltre 20.000 euro dall’INPS? Una domanda che ai più può sembrare assurda, una specie di grande bufala. E invece nulla di tutto ciò, le normative in vigore consentono proprio di recuperare pensioni arretrate già con il primo rateo di pensione. Certo, non tutti potranno prendere cifre così elevate come quelle prima descritte. molto cambia da caso a caso. Ma in base alle regole che adesso andremo a vedere, effettivamente c’è la concreta possibilità che nel 2025 chi uscirà dal lavoro a 64 anni per esempio, può arrivare a prendere oltre 20.000 euro di pensione arretrata semplicemente con una domanda.
Pensioni: ma davvero nel 2025 c’è chi prende oltre 20.000 euro di arretrati?
Quando si parla di arretrati sulle pensioni il riferimento non può che partire da errori di calcolo della pensione da parte dell’INPS, o da errori in sede di presentazione della domanda da parte del pensionato. Eventi questi che sono piuttosto frequenti e che in alcuni casi hanno la pezza da mettere proprio grazie a domande che permettono di recuperare ciò che è andato perduto in passato (e in genere fino a 5 anni indietro). Invece quello di cui parliamo oggi è un qualcosa di davvero particolare. Perché esiste una normativa, che per giunta nel 2025 verrà potenziata come prevede la prossima legge di Bilancio, utile a far partire una pensione diversi mesi prima rispetto alla data di presentazione della domanda. Ma di che genere di normativa si tratta?
Come si calcola la pensione nel 2025, tra anticipate e trattamenti di vecchiaia
Partiamo dal primo punto nevralgico di tutto ciò che adesso andremo a vedere. Quello di cui parliamo probabilmente è un qualcosa che sanno solo gli addetti ai lavori e pochi altri. Una normativa che riguarda sostanzialmente coloro che sono diventati iscritti alla previdenza obbligatoria solo dopo il 1995. I cosiddetti contributivi puri, soggetti che hanno il loro primo accredito di contributi, a qualsiasi titolo, dopo il 31 dicembre 1995. Quindi, per chi ha iniziato prima, nulla di quello che vedremo si può applicare. Inoltre, questa normativa favorevole riguarda solo le lavoratrici che hanno avuto dei figli. Quindi nulla da fare per gli uomini o per le donne mai divenute madri.
Nel 2025 vantaggi ancora maggiori per le lavoratrici diventate madri
La normativa di cui parliamo è quella che fino al 2024 prevede uno sconto di 4 mesi per ogni figlio avuto fino a massimo 12 mesi per chi ne ha avuti 3 o più. La stessa normativa a far data da gennaio 2025 prevede invece uno sconto, sempre di 4 mesi a figlio, ma fino a 16 mesi per chi di figli ne ha avuti 4 o più.
Cosa significa tutto questo? Che sia per le pensioni anticipate contributive a 64 anni di età che per le pensioni di vecchiaia, sempre per le contributive a 67 anni di età, si può anticipare l’uscita anche di 16 mesi nel 2025. Anticipare l’uscita significa che nel 2025 potranno uscire lavoratrici ad età variabili tra i 62 anni e 8 mesi ed i 64 anni con le anticipate contributive. Ed ad età variabili tra i 65 anni e 8 mesi ed i 67 anni con le pensioni di vecchiaia.
Come recuperare fino a 16 mesi di arretrati e tanti soldi con il primo rateo di pensione
Alla luce di quanto detto prima, può sembrare una occasione mancata il fatto che ci sono lavoratrici che hanno avuto 2, 3 o 4 figli e che non hanno sfruttato questo vantaggio perché ormai nel 2025 compiranno i loro 64 o 67 anni di età. Invece la normativa consente a queste lavoratrici di scegliere una diversa data di decorrenza della prestazione durante la fase di istruttoria della domanda di pensionamento. Il formulario INPS presente nell’area riservata che devono usare i richiedenti una qualsiasi prestazione all’Istituto, permette di scegliere la decorrenza del trattamento in base alla data di maturazione del diritto alla pensione.
E per tutto ciò che abbiamo ribadito prima, la maturazione del diritto alla pensione per chi oggi ha per esempio 67 anni di età ma ha avuto 3 figli, scatta a 66 anni e non a 67 anni. La lavoratrice in questo caso può scegliere di far partire la pensione dal mese successivo alla presentazione della domanda di pensione. Godendo del privilegio di un coefficiente di trasformazione migliore della pensione (fino a due anni migliore per chi ha avuto più di due figli e un anno migliore per chi ne ha avuti uno o due). Oppure può scegliere di far decorrere la pensione dal mese successivo a quello di maturazione dei requisiti, quindi, nell’esempio, a 66 anni (con il coefficiente dei 6 anni per il calcolo della pensione).
Ecco io calcoli facili da fare
Per andare in pensione con le anticipate contributive una lavoratrice deve maturare una pensione superiore a 1.400 euro al mese nel 2025. Perché l’assegno sociale sarà pari a 538,69 euro al mese. E perché la pensione anticipata contributiva per chi ha avuto 3 o più figli deve essere pari a 2,6 volte questo assegno sociale. Evidente che se la stessa lavoratrice, capace di arrivare nel 2025 ad una pensione da 1.400 euro al mese, aveva diritto ad uscire a 62 anni e 8 mesi avendo avuto 4 figli, si aprono le porte ad oltre 20.000 euro di arretrati. Basta chiedere come detto la decorrenza del trattamento a 62 anni e 8 mesi e moltiplicare la pensione spettante per i 16 mesi di arretrati. E le cifre rischiano di essere davvero sorprendenti.
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