Se da un lato le notizie sulla riforma delle pensioni deludono, in materia pensioni buone nuove potrebbero arrivare davvero. Mai come adesso le pensioni minime sembrano in procinto di salire di importi, arrivando ai 1.000 euro promessi da tempo.
Nessuna pensione più bassa di 1.000 euro? Se questa fino a poco tempo fa poteva essere considerata una “chinerà”, cioè una leonessa elettorale e poco più, adesso per qualcuno è una ipotesi più plausibile. E tutto dipende dalle ultime dichiarazioni della Premier Giorgia Meloni.
Aumentano i trattamenti minimi? Adesso le possibilità sono concrete
La presidente del Consiglio è stata ospite di Paolo Del Debbio alla trasmissione 4 di Sera su Rete 4 e tra le tante cose che ha detto, tra risultati economici del suo governo, progetti economici e misure di favore per le imprese che assumono, non ha lesinato nuove notizie sul capitolo pensioni. Parlando di pensioni minime. Ed è bastato questo a riportare alla mente l’ipotesi di un incremento delle pensioni a 1.000 euro.
Una promessa elettorale di Forza Italia, autentico cavallo di battaglia degli “azzurri”. Un autentico sogno per milioni di pensionati che oggi prendono pensioni minime.
Le parole della Premier Meloni sulle pensioni minime
“Le pensioni minime sono una delle nostre priorità, in generale le pensioni basse. In questi due anni noi abbiamo lavorato per una rivalutazione piena di tutte le pensioni che arrivavano fino a 2.270 euro, garantendo che fossero adeguate pienamente al costo della vita, ma abbiamo fatto una rivalutazione al 120 per cento per le pensioni minime, che sono cresciute in modo significativo”.
Sono queste le parole che hanno subito destato interesse. Perché effettivamente il governo ha dato un taglio leggermente più importante alle pensioni minime. Ma dal momento che si torna a parlare di pensioni minime, inevitabile che il discorso vada a finire su una promessa elettorale che ancora oggi è oggetto delle dichiarazioni dei vertici del partito creato dal compianto Silvio Berlusconi.
La speranza di molti titolari di trattamenti al di sotto di un certo importo era che, alla pari di quanto successe quando, proprio un governo berlusconi varò l’incremento al milione, si ripetesse con il passaggio alle pensioni minime a 1.000 euro.
Pensioni minime, di cosa si tratta?
Quando si parla di pensioni minime si fa riferimento alle cifre integrative dei trattamenti che vengono assegnate a pensionati che ricevono un trattamento al di sotto dei limiti fissati per legge e che hanno redditi bassi. Infatti fin dal 1983, precisamente fin dalla legge numero 638 dell’11 novembre 1983, la categoria dei pensionati più deboli ha potuto godere di questa sorta di salvaguardia.
Misura che tra l’altro non distingue in base alla contribuzione versata dal pensionato e quindi vale per le pensioni di vecchiaia, per le pensioni anticipate, le pensioni ai superstiti e così via dicendo. Per questo l’aumento delle pensioni minime a 1.000 euro interessa una moltitudine di pensionati.
Dopo gli interventi recenti del governo, di cui la Premier ha parlato con vanto durante la sua intervista alla Mediaset, la pensione minima di oggi è fissata a 614,77 euro.
Pensioni minime a 1.000 euro, arrivano davvero gli aumenti
Proprio alla luce di quella extra rivalutazione concessa ai pensionati titolari di trattamenti più bassi e sopra una certa età (incremento straordinario del 2,7%, ndr). Ma fin dalla conferenza stampa che ha accompagnato il varo del Documento di Economia e Finanze 2024, il leader di Forza Italia Antonio Tajani ha annunciato l’intenzione di portare a compimento il passaggio delle pensioni minime dai 614,77 euro di oggi ai promessi 1.000 euro.
Che sia questa promessa quella che ha spinto la Presidente del Consiglio a dire pubblicamente ieri sera che per il suo esecutivo le pensioni minime sono una priorità? Presto ne sapremo di più, anche perché il pacchetto pensioni sarà, probabilmente, una delle cose più discusse della prossima manovra di Bilancio. Finanziaria che come sempre entro ottobre dovrebbe vedere i natali per iniziare poi il suo classico iter parlamentare.