Confermata la percentuale di rivalutazione delle pensioni minime per il 2025, che passeranno da 614,77 euro a 625,83 euro al mese da gennaio 2025.
L’aumento riconosciuto sulle pensioni minime dalla rivalutazione 2025 di gennaio dovrebbe essere di poco superiore agli 11 euro. Questo dovranno attendersi gli oltre due milioni di pensionati al minimo che ci sono in Italia a gennaio 2025.
Leggi anche: L’aumento delle pensioni finisce davanti alla Corte Costituzionale, arretrati in arrivo per i pensionati?
Rivalutazione pensione gennaio 2025
In Legge di Bilancio 2025 si dovrebbe seguire lo schema per le rivalutazioni applicato già per quest’anno, che ha previsto per i pensionati al minimo una perequazione del 120%. Lo schema, quindi, sarà lo stesso: difendere il potere di acquisto dei pensionati più deboli e allo stesso tempo garantire una perequazione minore a chi ha una pensione più alta.
Sicuramente non si tratta dell’aumento a 800 o 1.000 euro delle pensioni minime voluto da Forza Italia, ma anno dopo anno queste pensioni basse stanno recuperando.
Basti pensare che:
- nel 2021 l’importo delle pensioni minime era di 515,58 euro (stesso importo dell’anno prima e di due euro superiore rispetto al 2019);
- nel 2022 l’assegno delle pensioni minime è salito a 524 euro;
- nel 2023 l’importo mensile si è assestato a 563 euro;
- nel 2024, invece, si è visto salire l’importo a 614 euro.
Appare chiaro l’intento del Governo, visto che nel giro di 3 anni (dal 2021 al 2024) l’importo delle pensioni minimo è salito di 99 euro al mese.
In totale non si tratta di una cifra bassa, ma bisogna considerare che, nel frattempo sono saliti anche i costi della vita.
Potrebbe interessarti anche: Pensioni 2025, ecco chi prenderà pochi spiccioli di aumento e perché i sindacati chiedono correttivi
Le priorità della Legge di Bilancio 2025
Per l’esecutivo le priorità in Legge di Bilancio di fine anno sono:
- riconferma del taglio al cuneo fiscale;
- riduzione delle aliquote Irpef per il ceto medio;
- adeguamento delle pensioni minime all’inflazione.
Ovviamente gli interventi previsti sono anche altri, tra cui la detassazione degli straordinari e il riordino dei fringe benefit. Ma in questo contesto quello che interessa è quello che si prevede per le pensioni minime il prossimo anno.
La rivalutazione piena, al 100%, sarà garantita ai trattamenti che arrivano a importi fino a 4 volte il minimo Inps (2.270 euro al mese), sopra questi importi sarà garantita lo stesso la rivalutazione ma non piena. Al tempo stesso, per cercare di aumentare in modo graduale l’importo delle pensioni minime, si porta la rivalutazione per queste ultime al 120%. Questo, in due anni, ha portato a una crescita significativa di questo assegno mensile, come abbiamo visto prima.
Giorgia Meloni, ospite dela trasmissione “4 di sera” ha ribadito l’intenzione di far “crescere di meno le pensioni che erano molto alte. Un’opera secondo me equa, che continueremo a fare perché sicuramente le persone più deboli sono quelle che hanno maggiore bisogno di aiuto da parte dello Stato”.