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Pensioni più basse e più lontane, addio ai 67 anni e ai 1.000 euro di minime

Ecco cosa riserverà il futuro della previdenza sociale italiana: Pensioni più basse e più lontane, ma da quando?

Pensioni più basse rispetto al passato. Lo sostiene la CGIL che parla di lavoro precario con lavoratori poveri e con futuri pensionati poveri. E pensioni più lontane, perché presto aumenteranno i requisiti. Lo disse sempre la CGIL quando tirò le orecchie all’INPS che a inizio gennaio aveva aggiornato i simulatori delle pensioni applicando già un incremento dei requisiti. Ma a prescindere dalle rimostranze dei sindacati, ecco che in effetti lo scenario plausibile è quello delle pensioni più basse e più lontane. Ma da dove deriva tutto questo?

Pensioni più basse e più lontane, ecco perché e da quando

In pensione si andrà più avanti con gli anni. Su questo pochi dubbi al riguardo. Anche se il governo ha le carte per bloccare questo scatto, tramite decreto e decisioni politiche, lo scatto dal 2027 appare sempre più probabile. Infatti per via dell’aumento della stima di vita della popolazione, anche le pensioni si allontaneranno nel tempo. Il motivo è semplice. Se la popolazione vive di più, un pensionato passa più tempo a prendere rendite dall’INPS. E l’Istituto paga troppo per un pensionato che finisce con il prendere più di quello che ha versato. Molto di più. Ecco quindi che c’è la necessità di allontanare le pensioni. Dal 2027 è probabile che serviranno 3 mesi in più per l’età pensionabile. E la pensione di vecchiaia salirà a 67 anni e 3 mesi.

Aspettativa di vita, tutto parte da questo dato

Sempre dall’aspettativa di vita in aumento e sempre per le stesse ragioni c’è da aspettarsi pure dell’altro. Infatti c’è da aspettarsi il fatto che il calcolo delle pensioni, sempre dal 2027 sarà meno favorevole. Già quest’anno la stessa cosa è successa. Infatti ogni due anni i coefficienti di trasformazione del montante contributivo in pensione, che è il principio su cui si basano le pensioni contributive, si aggiornano. Ma come? Se la vita media della popolazione sale, cioè se si vive più a lungo, i coefficienti diventano meno favorevoli. Significa che le pensioni sono più basse a parità di montante rispetto a quelle prese in precedenza. Succede l’esatto contrario se la vita media della popolazione cala. Un qualcosa che è successo però solo durante la pandemia, quando i troppi decessi abbassarono la stima di vita degli italiani. Il trend ormai è in risalita. Pertanto, lo stesso accadrà nel 2027. Nuovo aggiornamento dei coefficienti. E nuovo ribasso per i coefficienti. Che genereranno pensioni più basse come detto. Affinché l’INPS, pagando per più tempo, riesca a rientrare nei limiti di spesa.