Le pensioni si inaspriscono, perché i requisiti della nuova Ape sociale diventano più aspri da raggiungere e perché per la quota 103 il calcolo delle pensioni è penalizzante. Ma alcune misure pensionistiche vengono agevolate. Per esempio, le pensioni di vecchiaia diventano più facilmente fruibili dai lavoratori. Una semplificazione di non poco conto questa. Ecco di cosa si tratta e chi verrà avvantaggiato.
Pensioni più facili nel 2024? ecco chi viene agevolato
Con l’aumento inevitabile dell’assegno sociale nel 2024, molti lavoratori erano seriamente preoccupati di non riuscire a centrare la pensione nel 2024, nonostante gli stessi lavoratori raggiungevano i 67 anni di età ed i 20 anni di contributi. Parliamo di lavoratori il cui primo contributo versato era successivo al 31 dicembre 1995. Infatti per le pensioni di chi è nel regime contributivo, esiste il vincolo della pensione fino ad 1,5 volte l’assegno sociale. Nel 2023 per andare in pensione con questa misura, serve un assegno non inferiore a 755 euro al mese. Nel 2024 salendo l’assegno sociale per via del tasso di inflazione, c’era il rischio di una pensione ancora più alta da raggiungere. Ecco perché la notizia di un correttivo introdotto dal governo, agevola anche questi contribuenti.
La pensione di vecchiaia nel 2024, ecco come
Nel 2024 si continuerà ad andare in pensione come sempre con 67 anni di età e con 20 anni dio contributi versati. E potranno farlo anche i contributivi puri. Infatti la novità che pende le pensioni più facili nel 2024 è proprio questa. Il governo nella legge di Bilancio ha eliminato il vincolo della pensione pari ad 1,5 volte l’assegno sociale per poter accedere alla quiescenza per chi rientra nel regime contributivo. Pensioni più facili nel 2024 perché il contributivo puro potrà percepire la sua pensione a prescindere dall’imposto. Va detto però che nulla è stato fatto per un altro vincolo su questo genere di contribuenti. Infatti chi rientra nel sistema misto ed ha una pensione troppo bassa, gode, a determinate condizioni reddituali, dell’integrazione al trattamento minimo. Significa che la pensione gode di una aggiunta per renderla più dignitosa. Una cosa che per il contributivo puro non c’è. Pertanto, se è vero che la pensione viene concessa a prescindere dal suo importo, è anche vero che se la pensione è troppo bassa, resta tale.