In assoluta controtendenza rispetto al solito e rispetto alla voglia di pensionamento anticipato degli italiani. Ecco alcune novità che provengono dall’iter di approvazione del decreto Milleproroghe. Con le pensioni rinviate fino a 70 anni se sotto i 36 anni di contributi. Novità oggetto di quelle proposte correttive che vengono prodotte dai Gruppi Parlamentari. Parliamo dei cosiddetti emendamenti. Ed alcuni di essi sembrano in dirittura di arrivo e quasi approvati da parte della maggioranza di Governo. Anche perché sono emendamenti che provengono da Fratelli d’Italia, il partito che ha vinto le elezioni e da cui proviene la Premier Giorgia Meloni.
Pensioni rinviate fino a 70 anni se sotto i 36 anni di contributi, per chi e perché?
Si tratta di proposte correttive al decreto Milleproroghe che riguardano il posticipare la pensione a libera scelta da parte dei lavoratori. Si vorrebbe dare l’opportunità ai lavoratori di proseguire la carriera anche se hanno raggiunto già i requisiti per la pensione. Più o meno il proseguo dell’iniziativa che puntava a risolvere la carenza di organico dei medici in ospedale, offrendo loro la possibilità di restare al lavoro fino a 72 anni. E sempre nel pubblico impiego che si pensa a consentire ad una più vasta platea la facoltà di permanere in servizio.
Ecco chi potrà rimanere in servizio secondo l’ipotesi
Come si legge sul Messaggero, per gli statali si aprirebbe alla possibilità di rimandare la pensione da 67 a 70 anni. In pratica i lavoratori interessati, a condizione di non aver ancora completato i 36 anni di contributi, potrebbero scegliere di restare al lavoro oltre i 67 anni di età arrivando ai 70 anni. Quindi, a prescindere dal fatto che hanno completato l’età minima per l’uscita dal lavoro che come tutti sanno oggi è fissata a 67 anni. E quindi, ecco le pensioni rinviate fino a 70 anni se sotto i 36 anni di contributi che potrebbero presto divenire realtà.